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La mappa del risparmio gestito di Assogestioni: in Italia raccolta netta 2018 a 9,9 miliardi

Sul fronte delle singole società di gestione la raccolta dell'ultimo trimestre vede i big in rosso: Generali per oltre 91 milioni, il gruppo Intesa Sanpaolo per 1,4 miliardi, Amundi per 1,6 miliardi

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Alessio Trappolini

Nel 2018 l’industria del risparmio gestito in Italia ha registrato una raccolta netta di 9,87 miliardi, circa un decimo rispetto alla raccolta 2017 quando erano stati toccati 97,4 miliardi di euro.

È quanto rilevato da Assogestioni nella consueta mappa trimestrale del risparmio gestito, relativa al quarto ed ultimo trimestre del 2018.

Secondo i dati dell’associazione nel quarto trimestre il sistema italiano ha segnato una flessione di 3,959 miliardi dai +4,042 miliardi del trimestre precedente a causa di riscatti dai fondi aperti per 8,711 miliardi, positivi invece per 2,826 miliardi i fondi chiusi e le gestioni di portafoglio (1,925 miliardi).

Considerando i soli fondi aperti nel periodo di rilevazione - con i riscatti che hanno prevalso sulle nuove sottoscrizioni - a chiudere con il segno più sono stati i fondi monetari, con una raccolta positiva per 2,624 miliardi, i comparti bilanciati, che hanno attratto 0,459 miliardi, e gli hedge fund (+5 milioni). I deflussi più consistenti hanno coinvolto invece le linee obbligazionarie (-5,574 miliardi), i prodotti flessibili (-4,974 miliardi) e i fondi azionari (-1,251 miliardi).

I numeri del risparmio gestito nel 2018

Gli asset gestiti dall’industria ammontano a 2.016,693 miliardi, quasi equamente ripartiti tra le gestioni collettive (1.013,122 miliardi) e le gestioni di portafoglio (1.003,570 miliardi).

Da inizio 2018 le gestioni collettive hanno totalizzato sottoscrizioni nette per 5,2 miliardi mentre sono 4,7 i miliardi confluiti nelle gestioni di portafoglio. All’interno delle gestioni collettive, quelle di fondi aperti sono salite di 671 milioni a 955,114 miliardi, quelle di fondi chiusi sono aumentate di 4,50 milioni a 58 miliardi.

Il capitolo PIR

Il patrimonio promosso dai fondi aperti PIR compliant ammonta a oltre 17 miliardi di euro. Le sottoscrizioni nette di questi prodotti da inizio anno sfiorano i 4 miliardi (+163 milioni nel quarto trimestre).

Considerando l’intero anno i Pir, seppur in rallentamento rispetto al 2017 (10,9 miliardi), hanno chiuso con una raccolta netta di 3,94 miliardi contribuendo a mantenere sopra la parità il saldo dei fondi aperti. Da inizio anno i fondi aperti registrano infatti una raccolta di appena 671 milioni, i chiusi di 4,5 miliardi e le gestioni di portafoglio di 4,69 milioni.

L’andamento dei gestori

Sul fronte delle singole società di gestione la raccolta dell’ultimo trimestre vede i big in rosso: Generali per oltre 91 milioni, il gruppo Intesa Sanpaolo per 1,4 miliardi, Amundi per 1,6 miliardi, Ubi Banca per 642 milioni, Azimut per 310 milioni e Arca per 536 milioni.

Tengono invece Anima (94 milioni), Allianz (326 milioni), Mediolanum (327 milioni). Tra gli esteri spicca il buon risultato di Morgan Stanley che chiude il trimestre con flussi netti per oltre 1,1 miliardi, mentre sono sotto la parità JP Morgan Am (-450 milioni), Invesco (-1,56 miliardi), M&G (-967 milioni), Schroders (-921 milioni) e Franklin Templeton (-500 milioni).

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