Negli ultimi mesi gli investitori hanno dedicato la loro attenzione alla guerra commerciale e all’annuncio di nuove barriere doganali. Nel mercato si è presto fatto largo il timore che questa escalation potesse avere un impatto negativo sui fondi investiti in aziende con sbocchi commerciali internazionali.
Sembra che, invece, questo non sia accaduto per quei fondi con un coinvolgimento sulle grandi tematiche che contribuiscono a plasmare il futuro del pianeta come la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale.
Lo sostiene David Ross, gestore del fondo Echiquier World Equity Growth di La Financière de l’Echiquier (nella foto), secondo cui queste due macro tematiche “sono in realtà settori dell’economia difficilmente aggredibili mediante l’imposizione di quote o di dazi doganali”.
Per questo motivo “digitalizzazione” e “intelligenza artificiale” sono i mantra che scandiscono la gestione del fondo da parte di Ross, con l’obiettivo di evitare i contraccolpi della guerra commerciale sul proprio portafoglio.
Oggi Echiquier World Equity Growth è investito in 22 titoli. I primi cinque pesi rappresentano il 39% del portafoglio e i primi dieci costituiscono il 62% del fondo. “Crediamo fortemente che le nostre idee di investimento migliori siano all’origine delle maggiori opportunità. La disciplina di gestione rimane stabile nel suo approccio growth mentre continuiamo a concentrarci sulle aziende che contribuiscono a plasmare il futuro”, ha spiegato il gestore di La Financière de l’Echiquier.
Alcuni dei titoli in portafoglio sono vietati in Cina (Facebook) o vi sono debolmente esposti (Amazon). Pochi sono stati quindi gli effetti sull’andamento di questi titoli. Come si evince dal deprezzamento di alcune valute emergenti sono questi i mercati maggiormente colpiti. Abbiamo, di conseguenza, incrementato la nostra esposizione verso gli emergenti negli ultimi mesi rafforzando la nostra posizione in Telekom Indonesia e tornando a investire nella banca brasiliana ITAU Unibanco. Questi movimenti dovrebbero protrarsi nei prossimi mesi fintanto che gli investitori si renderanno conto delle opportunità che si trovano davanti
Il gestore è positivo sul mercato del petrolio e spiega che nel suo portafoglio è stata rafforzata l’esposizione sull’oro nero in quanto “l’incremento dei livelli produttivi oggetto del recente accordo OPEC non dovrebbe essere sufficiente per far fronte alla domanda vista la presenza di alcuni colli di bottiglia negli Stati Uniti”.
Fra i titoli tecnologici presenti nel portafoglio di Ross, la leadership spetta a Facebook e Microsoft. Così Ross:
Leggi l'articolo sul sitoFacebook è uno dei maggiori creatori di utili nella storia. Da anni è una nostra convinzione e tale rimane. Nel corso della presentazione della sua ultima trimestrale Facebook ha evidenziato 5 miliardi di dollari di utile, in crescita del 35% rispetto al risultato su base annua di tre anni prima. Con degli introiti pubblicitari in costante rialzo del 50%, il titolo campeggia al primo posto nella nostra selezione. È ormai a fianco di Microsoft, inserita di recente in portafoglio e che è diventata in poco tempo il secondo peso del fondo. Focalizzato su big data, cloud computing e intelligenza artificiale, il gruppo di Redmond ha finalmente adottato i criteri quantitativi di crescita da noi richiesti