5 domande a...

Criteri ESG sempre più rilevanti per analisti e gestori

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Alessio Trappolini

Paul Smith, presidente e Ceo di CFA Institute, è interventuo per la prima volta in Italia in occasione dell’evento “Sustainable Investments Conference - Why it Matters?” organizzato da CFA Society Italy, associazione senza scopo di lucro che riunisce gli investitori professionali che aderiscono ai più alti standard professionali ed etici. Ricordiamo che lo stesso è previsto per il 20 aprile a Roma (per maggiori informazioni consultare il sito del CFA Institute). Money.it ha intervistato in anteprima il dottor Smith interrogandolo sul futuro della finanza sostenibile.

Quella degli investimenti sostenibili, secondo le norme ESG, è un tema molto in voga negli ultimi tempi. Secondo lei si tratta di una moda destinata a tramontare o di un trend stabile destinato a crescere nel tempo?

Incorporare i criteri ESG nell’analisi degli investimenti è una pratica relativamente recente. Riteniamo che con il passare del tempo l’enfasi su ESG come “un differente tipo di analisi” si attenuerà e che questi principi saranno visti piuttosto come un’altra componente dell’analisi fondamentale. Non crediamo assolutamente che sia una moda passeggera, quanto piuttosto che sarà presto accettata come normale parte delle valutazioni che analisti e gestori devono fare.

Riguardo alle performance dei fondi ESG, ritiene che fino ad ora abbiano soddisfatto le esigenze degli investitori?

Questa non è una domanda facile alla quale rispondere, perché non c’è una definizione univoca e sulla quale tutti concordano di cosa sia ESG. C’è infatti una moltitudine di fondi ed ETF nel mercato che fanno cose diverse: la loro definizione di ESG è differente e quindi anche il loro approccio sarà differente. In termini di performance come gruppo ci sarà pertanto un’ampia divergenza.

In che modo gli investimenti che seguono criteri ESG possono apportare un miglioramento del profilo di rischio/rendimento di un portafoglio?

Includere i criteri ESG nel processo di investimento porta ad un’analisi più completa, che permette agli investitori di identificare rischi ed opportunità che altrimenti non sarebbero apparenti. Queste valutazioni più accurate dovrebbero portare nel corso del tempo a migliori decisioni di investimento.

Il rispetto dei criteri ESG è sempre più rilevante anche per l’attribuzione dei giudizi di merito creditizio. Lei ritiene che nel futuro sarà sempre più rilevante questo elemento?

Questo è un trend che riteniamo continuerà a crescere poiché più e più gestori, inclusi quelli obbligazionari, incorporano ESG nel loro processo di analisi. Questi dati possono essere solo una parte dell’analisi, ma ci aspettiamo una crescita anche nel numero di agenzie di rating che incorporano ESG nelle loro conclusioni.

Come vede il futuro della finanza sostenibile?

Come detto in precedenza, sia l’analisi ESG sia la finanza sostenibile saranno sempre più accettate come parte dell’analisi fondamentale, e diventeranno un altro pezzo del puzzle che gli analisti dovranno considerare nel lungo periodo.

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