Fra i megatrend più maturi nel panorama globale vi è certamente quello del lusso.
La produzione e commercializzazione di beni esclusivi, alla moda e non replicabili su larga scala ha da sempre ingolosito il segmento alto-spendente di tutte le nazioni ed ora, viste le performance stellari delle società del lusso quotate nelle Borse mondiali, è salito all’attenzione anche degli investitori.
Il Tracker Certificate sul lusso di Vontobel è uno strumento fatto su misura per il portafoglio di quegli investitori che si vogliono esporre su un tema ben definito e circoscritto: quello dei beni di alta gamma, caratterizzati da esclusività e ricerca della qualità.
L’indice sottostante replicato dal Tracker Certificate è il Vontobel Luxury Performance-Index, un indice creato “ad hoc” dall’index provider Solactive per replicare le performance di un paniere che contiene le migliori società operanti nel settore della moda e del lusso di alta gamma.
A livello settoriale il peso maggiore all’interno del portafoglio lo hanno le società francesi (38%), con a seguire le aziende Usa e poi, in ordine decrescente, svizzere e britanniche. Fra queste società i nomi altisonanti del calibro dei gruppi francesi LVMH e Kering, oltre che la statunitense Tiffany e la britannica Burberry. Vediamo nel dettaglio come sono andati questi gruppi nei primi sei mesi di quest’anno.
Gruppo LVMH. Il capo azienda, Bernard Arnault, è stato recentemente incoronato come l’“uomo più ricco d’Europa” e il secondo al mondo dalla rivista Forbes. Merito del suo gruppo, il più importante colosso mondiale dell’industria del lusso, che al suo interno vanta marchi di assoluto prestigio come Luis Vuitton, Kenzo, Dior, gli champagne di Moet & Chandon e gli italiani Fendi, Bulgari, Acqua di Parma e molti altri noti.
In Borsa il premio che il mercato è disposto a prezzare per un’azione LVMH è pari a circa 30 volte gli utili attesi per il 2019, un multiplo stellare ma che risulta molto interessante se si pensa che la media del settore è superiore a questa cifra. Queste valutazioni hanno convinto molti analisti ha posizionare il proprio consenso sulle azioni LVMH sul Buy (20 analisti su 38), mentre il 39,5% (15 su 38) mantiene un rating neutrale. Sono solo 3 gli analisti con una visione negativa sul titolo. Dal punto di vista tecnico appare importante saper sfruttare la fase di perdita di forza relativa segnalata dall’oscillatore RSI per riposizionarsi sul titolo ad un prezzo di carico migliorativo.
Gruppo Kering. Le azioni della holding francese viaggiano in prossimità dei massimi storici, intorno ai 526 euro per azione. Nonostante i prezzi altissimi, Kering è fra le società meno care nel panorama del lusso internazionale; società come l’italiana Ferragamo o la Prada presentano dei multipli P/E sull’anno superiori.
Per questo la tendenza rialzista potrebbe non esser esaurita del tutto, mostrando sul chart tecnico del titolo diverse indicazioni che rivelano uno scenario ottimista nel futuro. Dal punto di vista grafico è possibile individuare un’interessante buy-area nell’area di trading dove passa la trendline di lungo periodo tracciata con i minimi del 27 giugno 2016 e 23 ottobre 2018, la quale a giugno di quest’anno ha saputo arginare, assieme al supporto dinamico offerto dalla MM 200, le spinte ribassiste che hanno caratterizzato la correzione di maggio.
Tiffany. Gli indicatori di trend sono ancora rivolti verso uno scenario ribassista, anche perchè la correzione di maggio è stata accusata pesantemente dal titolo. All’interno dell’attuale fase di accumulazione è possibile però notare un miglioramento, quanto meno di breve periodo, che potrebbe rilanciare le quotazioni verso la MM 200. Un test importante senza dubbio, visto che oltre a questa resistenza dinamica ne stazione un’altra, una trendline ereditata dai massimi decrescenti del 2018 e del 2019 e transitante fra quota 97 e 100 euro. Anche questo un test fondamentale per Tiffany.
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