L’indice in pole position sulla rivoluzione dell’automotive
La mobilità è e resterà un fattore essenziale per l’uomo. Il settore sta subendo una profonda rivoluzione, soprattutto nell’ambito delle “smart cars”. Per le società del settore e per quelle specializzate in tecnologie di connessione si tratta di un’opportunità di crescita con pochi precedenti. Gli investitori italiani possono trarre beneficio da questo macro-trend con il Tracker Certificate di Vontobel sul Solactive Smart Cars Performance Index (ISIN DE000VN9CSC2)
Se c’è un settore che negli ultimi anni ha subito una profonda modificazione è quello automobilistico. Da una vettura “analogica” si sta passando sempre di più a una “digitale” e “connessa”, capace di fare cose che fino a poco tempo fa sembravano impensabili.
Per fare alcuni esempi, le auto più recenti possono “parcheggiarsi” senza quasi nessun bisogno dell’intervento umano, rilevare la stanchezza del guidatore, riconoscere i segnali stradali, frenare automaticamente se si presenta un’emergenza, segnalare eventuali pericoli presenti nell’angolo cieco di visuale.
Più la tecnologia si espande (in particolare con gli sviluppi dell’IoT e del 5G), più il settore subisce delle modificazioni, tanto che si sta parlando sempre di più delle “smart cars” (o auto intelligenti).
Queste vetture sono connesse con l’ambiente circostante, semplificano la guida e migliorano l’esperienza e la sicurezza per il consumatore. I benefici non sono solo per l’utente finale, ma anche per numerose aziende specializzate in servizi di connessione, in quanto le società automobilistiche tendono a non produrre questi componenti internamente.
Uno degli sviluppi che più rappresenta le auto intelligenti è quello relativo alla guida autonoma, la quale si articola in 5 livelli. Questi vanno dalla semplice “driver assistance” che supporta il guidatore segnalando, ad esempio, eventuali pericoli ma senza mai prendere il controllo, alla “full automation” con la quale il veicolo assume il totale controllo.
In generale, l’arrivo delle smart cars è un fenomeno socialmente accettato. Una ricerca condotta da Ansys su 22.041 adulti di 15 mercati diversi ha evidenziato come il 70% degli intervistati preferisca le auto intelligenti al “guidatore umano”. Oltre a ciò, la quasi totalità dei partecipanti si dichiara pronta a guidare un’auto a guida autonoma in futuro.
Una fonte di preoccupazione per le smart cars
Un fattore di preoccupazione che i produttori dovranno scongiurare è quello relativo alla possibilità concreta che queste vetture vengano hackerate, in quanto connesse fisicamente alla rete come, ad esempio, gli smarphones.
In uno studio redatto da MSU, viene evidenziato come collegando un cellulare tramite USB all’auto si possa creare una backdoor utilizzabile dall’hacker per accedere alle informazioni personali di entrambi i dispositivi. Una delle soluzioni per le case automobilistiche in questo caso è quello di aggiornare frequentemente i propri software.
L’auto del futuro
In un report pubblicato da PwC intitolato “Five trends transforming the Automotive Industry”, viene evidenziato come saranno cinque le caratteristiche dell’auto del futuro: elettriche, autonome, condivise, connesse e aggiornate annualmente.
Secondo le previsioni, entro il 2030 un kilometro su tre ingloberà concetti di condivisione: il maggiore utilizzo delle vetture porterà inoltre ad un incremento significativo del traffico e ad un tasso di sostituzione delle stesse più elevato di quello attuale.
Oltre a questo, si stima una diminuzione degli incidenti e una diminuzione di costi per manutenzione e riparazione, fattori che porteranno alla possibilità che le auto possano viaggiare per più kilometri.
Le implicazioni per le società del settore
Per le società del settore, PwC evidenzia come nei prossimi 20 anni l’inventario di veicoli diminuirà sensibilmente. In Europa ad esempio, ci si attende una riduzione da 280 a 200 milioni di auto (-25%). Questo però non dovrebbe inficiare le vendite, le quali sono attese in aumento a causa del tasso di sostituzione più elevato.
Sempre considerando il Vecchio Continente, le vendite di auto dovrebbero passare da 18 a 24 milioni di unità (+34%). Simile la crescita attesa per USA (+20%) e Cina (+30%). Un ruolo chiave sarà giocato dall’elettrico: tra due decenni, il 55% delle vendite di nuove auto riguarderà quelle totalmente elettriche.
La “passenger economy”
Un altro studio condotto da Strategy Analitycs e Intel evidenzia come in futuro si sbloccherà la cosiddetta “passenger economy”, ossia “il valore sociale ed economico che verrà generato dai veicoli totalmente autonomi”.
Se adesso può sembrare un’utopia, le stime mostrano come questa nuova economia potrebbe arrivare entro il 2050 a 7 trilioni di dollari a livello globale, il 55% dei quali deriverà dal concetto di Mobility as a Service (MaaS), vale a dire quel modello di business che, tramite un abbonamento, permette di utilizzare in maniera personalizzata e tramite un software un insieme di trasporti pubblici o privati per raggiungere una certa destinazione.
Le potenzialità del settore sono estremamente elevate: nel KPMG Global Automotive Executive Survey 2019, la metà degli intervistati che posseggono un’auto di proprietà ha dichiarato di aspettarsi di non averla più entro il 2025.
L’indice in pole position sulla rivoluzione dell’automobile
Dalla collaborazione tra Vontobel e Solactive AG è nato un indice in prima linea per seguire da vicino il futuro della mobilità, il Solactive Smart Cars Performance Index.
Si tratta di un indice net total return (i dividendi vengono reinvestiti nel paniere, al netto delle tasse), quotato in euro su base 100 punti dal 25 settembre 2015. Il paniere viene aggiustato una volta l’anno, il terzo mercoledì di ottobre.
Per essere incluso nell’indice, un titolo deve possedere quattro requisiti fondamentali:
- esposizione significativa nel settore della “connettività per automobili”, ossia quelle società classificate come appartenenti al settore “Electronic Technology” o “Producer Manufacturing” di FactSet, le quali devono sviluppare tecnologie di connessione per il settore automobilistico. Tali sviluppi devono mirare a promuovere la comunicazione, la sicurezza, il comfort e la connettività per i guidatori.
- Quotazione in un mercato regolamentato, senza nessuna restrizione di negoziazione.
- Capitalizzazione minima pari a 1 miliardo di euro.
- Volume medio giornaliero di scambio degli ultimi tre mesi prima della selezione maggiore o uguale a 1 milione di euro.
Dalla sua implementazione, l’indice ha messo a segno una performance del 102,3% (dati Solactive AG al Factsheet del 17 dicembre 2019), attestandosi a 202,29 punti (livello corrispondente ai massimi storici).
La composizione del Solactive Smart Cars Performance Index
All’ultimo aggiornamento, relativo allo scorso 10 ottobre, l’indice Solactive Smart Cars Performance conta 20 società (il massimo), prevalentemente statunitensi (36,3%) e giapponesi (23,8%): Aisin Seki, Ametek, Amphenol, Aptiv, Continental, Denso, Garmin, Hyundai, Magna International, Maxim Integrated Products, Mitsubishi Electric, Nvidia, NXP Semiconductor, Omron, Renesas Electronics, Rockwell Automation, Skyworks Solutions, STM, Trimble e Valeo.
Dal 4 gennaio 2019, le società migliori che compongono (all’ultimo ribilanciamento) l’indice sono: STM (+119,24%), Skyworks Solutions (+77,84%) e Omron (+71,35%). Al contrario, i peggiori componenti sono stati Continental (-5,89%, unica negativa nel periodo), Hyundai (+2,93%) e Denso (+6,99%).
Dati Bloomberg aggiornati alle 17:25 del 18/11/2019
Le prospettive della peggiore del listino: Continental
Passiamo ora all’analisi grafica della peggiore società del listino, Continental (ponderazione all’interno dell’indice pari al 4,68%).
Dal grafico giornaliero si evidenzia come nella prima parte dell’anno il titolo abbia sofferto particolarmente segnando nuovi minimi dal 3 luglio 2013, a 103,62 euro.
I corsi sono poi riusciti a rialzare la testa, senza però essere in grado di valicare la resistenza a 133,04 euro, la quale respinge i tentativi di avanzata dei compratori dallo scorso maggio.
Per una ripresa di vigore da parte delle quotazioni, sarà necessario che i prezzi riescano a superare l’area dei 136 euro, dove verrebbe effettuata la rottura della media mobile semplice a 200 giorni e quella della linea di tendenza che unisce i top del 17 e 23 aprile 2019.
Al contrario, discese sotto i 112,80 euro (minimi del pattern di Hammer del 10 dicembre 2019) potrebbero portare ad un’altra fase discendente per il titolo.
Il Tracker Certificate di Vontobel per seguire gli sviluppi delle auto intelligenti
Dal 26 ottobre 2017, Vontobel ha reso disponibile agli investitori italiani il Tracker Certificates di ISIN DE000VN9CSC2. Il prodotto è quotato sul SeDeX di Borsa Italiana e replica (in linea di principio in modo lineare, 1:1) le performance del Solactive Smart Cars Performance Index.
Emesso ad un prezzo di 100 euro, il Certificato ha segnato una variazione positiva da inizio anno del +43,07% (fonte dati Vontobel, rilevazione effettuata alle 17:35 del 18/12/2019). Il prodotto prevede una commissione di gestione dell’1% e scadrà il 26 ottobre 2022.
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