Strumenti a leva dinamica per il trader attivo: i Turbo Certificates
I Turbo Certificates sono strumenti a leva dinamica particolarmente utili per i trader di breve o medio periodo. Oltre alla leva, la peculiarità di questi prodotti è l’assenza di Effetto Compounding, che permette un trading multiday. Di recente, Vontobel ha emesso una gamma di 130 Turbo Certificates su azioni, indici, materie prime e valute
Particolarmente utili per i trader di breve e medio periodo, i Turbo Certificates appartengono alla categoria ACEPI dei Certificati a Leva e permettono all’investitore di sfruttare in modo più che proporzionale i movimenti del sottostante.
Quotati sul mercato SeDeX di Borsa Italiana e negoziabili nei giorni di Borsa aperta dalle 9:05 alle 17:30, si distinguono in due categorie:
- Turbo Long: permettono di trarre beneficio dai movimenti rialzisti del sottostante;
- Turbo short: permettono di guadagnare dai ribassi del sottostante.
I Certificati Turbo hanno una caratteristica fondamentale: l’effetto leva. Questo significa che la performance del sottostante viene moltiplicata per un fattore corrispondente alla leva finanziaria.
Per fare un esempio, un Turbo Certificate con leva pari a 5,53 rivaluterà il suo prezzo del 5,53% a fronte di un movimento favorevole del sottostante dell’1%.
Il prezzo teorico di un Turbo Certificate Long si calcola in questo modo:
(Prezzo del Sottostante-Strike)/(Parità ×Tasso di Cambio)
Per quanto concerne il prezzo teorico di un Turbo Certificate Short invece il calcolo è questo:
(Strike-Prezzo del Sottostante)/(Parità ×Tasso di Cambio)
La peculiarità principale dei Turbo Certificates: la leva
Il tratto distintivo dei Turbo Certificates è l’effetto leva, che, a differenza di altri prodotti (come i Leva Fissa), è dinamica.
Questo significa che, man mano che il prezzo del sottostante si avvicina alla Barriera Knock-Out (livello che, se toccato, azzera il valore del Certificato e comporta una perdita del capitale investito), l’effetto leva aumenta e il prezzo del Certificato diminuisce.
Viceversa, un allontanamento del valore del sottostante dalla Barriera Knock-Out determina una diminuzione della leva e un incremento del prezzo del Certificate (a livelli di leva più elevati corrispondono prodotti con rischiosità maggiore).
Quando l’investitore acquista un Turbo Certificate, ne fissa la leva.
In termini matematici, la leva si calcola come segue:
Prezzo del Sottostante/(Prezzo del Certificato×Parità×Tasso di Cambio)
Un grande assente: l’Effetto Compounding
Un altro grande vantaggio dei Certificati Turbo è la possibilità di poterli mantenere in portafoglio per più giorni senza soffrire dell’Effetto Compounding, tipico dei prodotti a leva fissa. Si tratta di una conseguenza matematica dovuto al calcolo della leva. In presenza dell’Effetto Compounding, vi possono essere differenze significative tra la performance dell’attività finanziaria sottostante e quella del Certificato.
L’offerta di Turbo Certificates di Vontobel
Lo scorso 17 gennaio, Vontobel ha quotato sul SeDeX di Borsa Italiana una gamma di 130 nuovi Turbo Certificates su azioni, indici, materie prime e valute. I sottostanti relativi a questo collocamento sono: Enel, Eni, FCA, Intesa Sanpaolo, STM, Telecom Italia, Unicredit, Apple, Tesla, DAX, FTSE MIB, NASDAQ 100 S&P 500 gold, EUR/USD ed EUR/GBP.
Le scadenze di questi nuovi prodotti dell’emittente svizzero è compresa tra il 20 marzo e il 19 giugno 2020.
Un esempio pratico
Vediamo ora un caso pratico di utilizzo dei Turbo Certificates, cercando di evidenziare come poterli sfruttare in ottica operativa.
Poniamo di aver individuato un setup short sul FTSE MIB, che sembra essere stato respinto dalla coriacea resistenza di area 24.000 punti e ha violato il supporto fornito dalla linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 14 agosto a quelli del 3 ottobre 2019.
Per impostare una strategia operativa, ipotizziamo di aver acquistato il Certificato Turbo Short di Vontobel con ISIN DE000VE45ZD9 e leva fissata a 8,83. A questo punto, supponendo di aver effettuato l’entrata a 23.780 punti, con uno stop loss a 24.300 e un obiettivo a 23.120 punti, gli scenari saranno i seguenti.
Se il prezzo dovesse raggiungere il target prefissato, si potrebbe procedere alla vendita in guadagno del Certificato, che si sarà apprezzato del 24,55% (performance del sottostante pari al 2,78%, moltiplicata per la leva a 8,83).
Al contrario, se le quotazioni del FTSE MIB dovessero risalire intercettando lo stop loss, si potrebbe procedere comunque alla vendita del Turbo Short Certificate, che nel frattempo avrà subito un deprezzamento del 19,34% (performance del sottostante pari al 2,19%, moltiplicata per la leva a 8,83).
Infine, se si procedesse a detenere il prodotto fino al contatto del prezzo del sottostante con quello della Barriera Knock-Out, a 26.000 punti, questo scadrà anticipatamente, azzerando il suo valore. In quest’ultimo caso il risparmiatore perderà il capitale investito.
In ogni caso, fino a che il prodotto continuerà a rimanere in vita, il trader potrà valutare il momento migliore per la vendita.
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