Si è tenuto a Milano l’8° Forum Nazionale sulla consulenza finanziaria organizzato da Ascosim, l’Associazione delle società di consulenza finanziaria. Money.it ha seguito in diretta l’evento, organizzato nella splendida cornice di Palazzo Mezzanotte sede di Borsa Italiana.
Nel corso dell’incontro si è tenuta un’interessante tavola rotonda con i principali emittenti di prodotti passivi disponibili per gli investitori italiani sul segmento ETFPlus di Borsa Italiana. La discussione, incentrata sul tema della ricerca e dell’innovazione dei prodotti finanziari, ha visto fra i protagonisti Marcello Chelli, referente Lyxor ETF per l’Italia, che ha aperto la round table con un focus sugli strumenti PIR.
Per Chelli quello dei PIR è stato uno dei temi d’investimento di maggior successo nel 2017 anche nell’industria degli ETF. Il manager ha messo enfasi sulle due principali novità di carattere normativo: “Credo che fosse necessario inserire gli ETF nei PIR. Ci sono state due novità, la prima di carattere operativo, dato che con l’arrivo delle Circolari del MEF e dell’Agenzia delle Entrate è ora possibile accedere a questi strumenti, e in secondo luogo, finalmente, il consulente ha la possibilità di acquistare ETF PIR usufruendo dei benefici fiscali”, ha spiegato Chelli.
Lo scorso anno i PIR sono stati senz’altro uno dei nuovi strumenti protagonisti, i quali hanno registrato una crescita notevole e quindi un’accoglienza importante da parte degli investitori che si sono avvicinati al risparmio gestito
Ecco perché per Chelli è fondamentale fare consulenza in modo attivo permettendo di sottoscrivere prodotti PIR a basso costo. In questo senso, MiFID II indica che il consulente, nel dare una raccomandazione al cliente, deve giustificare le relative motivazioni. A tal proposito Lyxor ETF si è preparata al meglio per affrontare il nuovo scenario.
“Come industria ETF siamo uno dei pochi attori, se non l’unico, che da MiFID II ha ottenuto immediatamente dei benefici e non aggravi burocratici. Ne beneficiamo in maniera indiretta, perché la nuova direttiva pone l’accento sulla disclosure dei costi. Il tema dei costi è un problema per tutti gli investitori. La trasparenza di questi porterà una spinta verso prodotti a minor carico commissionale”, ha chiosato il responsabile italiano di Lyxor ETF, aggiungendo che “è possibile comprimere ulteriormente i costi degli ETF, ma bisogna lavorare sulla catena del valore di questi strumenti, ovvero sui costi degli indici. Crediamo che con un orizzonte temporale a tre anni gli ETF a bassissimo costo saranno di pari livello a quelli tradizionali”.
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