L’innovazione tecnologica porta con sé benefici praticamente in ogni campo, dando vita ai cosiddetti “megatrend”, quelle forze in grado di apportare cambiamenti sostanziali nel nostro mondo.
Uno di questi riguarda le Smart Grid, reti elettriche intelligenti utilizzate per ottimizzare la cooperazione tra produttori di energia, reti di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, aziende che si occupano dello stoccaggio e consumatori.
Attualmente, l’energia elettrica viene prodotta dalle centrali e dalle fonti rinnovabili ed è distribuita ai consumatori attraverso i vari tralicci, centraline e cavi distribuiti sul territorio. Si tratta quindi di un sistema a senso unico, in cui il flusso di energia arriva all’utente finale senza tenere conto della quantità di energia di cui realmente necessita e di quella consumata.
Con le reti “smart” invece, produttori e consumatori vengono messi in comunicazione, legando la rete di distribuzione a una di informazione: grazie a ciò, il flusso energetico viene dosato e gestito in maniera efficiente. La differenza con le reti tradizionali è quindi nel sistema di gestione della rete: non più a senso unico ma bidirezionale.
Le stime del World Economic Forum evidenziano come entro il 2025 le sinergie del settore delle Smart Grid potrebbero superare i 2.000 miliardi di euro. Oltre ad un vantaggio strettamente economico, vanno tenuti in considerazione anche i numerosi posti di lavoro che il comparto sarà in grado di creare, garantendo inoltre un mercato più diversificato per i consumatori.
I benefici riguardano anche l’ambiente: le reti elettriche “smart” saranno in grado di eliminare gli sprechi di energia, riducendo le emissioni di CO2 nell’ambiente.
I numerosi vantaggi che questa rivoluzione può apportare all’industria ha spinto l’emittente svizzero Vontobel a creare un prodotto che permettesse anche al singolo risparmiatore di investire in questa tecnologia.
Grazie alla collaborazione con Solactive, è nato l’indice Solactive Smart Grid Performance. Si tratta di un listino Total Return (gli eventuali dividendi distribuiti vengono reinvestiti) composto da nove società con capitalizzazione di mercato superiore ai 200 milioni di dollari.
L’attività principale di queste società devono essere le Smart Grid, che devono rappresentare oltre la metà del fatturato. In alternativa, le società deve avere una leadership tecnologica nel comparto delle Smart Grid o aver annunciato investimenti “significativi” nel settore (la capitalizzazione minima deve sempre essere superiore ai 200 milioni di dollari).
Oltre a questo, per essere inclusi nel paniere, i titoli di queste società devono essere quotati su una Borsa ufficiale e regolamentata e avere un volume di scambio medio giornaliero negli ultimi tre mesi pari a 300.000 euro.
Il Solactive Smart Grid Performance è calcolato in dollari Usa, ha una composizione che varia periodicamente, e può contenere fino a 15 società.
L’ultimo aggiustamento nella composizione dell’indice è recente, e risale allo scorso 24 settembre. In generale, il Solactive Smart Grid Performance Index vede una predominanza di società statunitensi, al momento sei: Itron, Advanced Energy Industries, Avangrid, Esco Technologies, Cisco Systems, Myr Group Inc/Delaware. Insieme questi titoli compongono il 63,07% del paniere. Sono presenti anche una società svizzera (Landis+Gyr Group), una tedesca (Sma Solar Technology) e una olandese (Alfen).
Interessante notare come nel 2019 l’indice sia passato da 131,54 punti ai massimi storici, posti a 174,68 punti (fatti segnare il 25 settembre 2019): questo significa un guadagno del 32,80% in un momento in cui i principali listini globali si trovano a fronteggiare importanti sfide. Da evidenziare come nel 2019 il Solactive Smart Grid Performance Index stia abbondantemente sovraperformando il suo benchmark (l’indice Solactive GBS Developed Markets Large & Mid Cap USD Index TR), che da inizio anno ha messo a segno un +18,2%.
Guardando ora ai singoli componenti dell’indice, si nota come tutti abbiano una performance positiva da inizio anno, in particolare Landis+Gyr Group (+59,47%), Itron (+56,65%) e Sma Solar Technology (+56,12%)
Fonte: Bloomberg, dati relativi al 25 settembre 2019.
Vediamo ora da un punto di vista tecnico le prime tre società dell’indice per performance positiva. È importante notare come questi tre titoli siano i primi per ponderazione all’interno del Solactive Smart Grid Performance Index.
Landis+Gyr Group evidenzia una struttura grafica decisamente positiva, con i prezzi che lo scorso 18 settembre hanno segnato i massimi storici a 91,65 franchi svizzeri.
In generale, le quotazioni sono inserite in un canale ascendente, delimitato nella parte superiore dalla linea di tendenza che unisce i top del 29 novembre 2018 a quelli del 6 maggio 2019 e in quella inferiore dalla trendline disegnata con i lows del 21 dicembre 2018 e dell’8 marzo scorso.
In prospettiva, ci si potrebbe attendere un nuovo test della parte superiore della figura, che avverrebbe in area 94 franchi svizzeri. Al contrario, la situazione peggiorerebbe nel caso di ritorno dei prezzi al di sotto di 78,50 franchi svizzeri, dove transita il supporto statico lasciato in eredità dai minimi del 18 luglio 2019.
Impostazione positiva anche per quanto riguarda Itron. Nello specifico, i prezzi sono inseriti in un solido uptrend da quando è avvenuto il rimbalzo dalla trendline di lungo periodo che unisce i minimi del 14 settembre 2015 a quelli del 26 dicembre 2018.
In tempi più recenti, i corsi hanno formato un pattern bullish 80-20, con la seconda barra del modello (relativa al 25 settembre 2019) che ha testato in maniera chirurgica la trendline ottenuta con i massimi del 25 febbraio e 7 maggio 2019.
Vista la forza del trend rialzista, è ragionevole attendersi un ritorno dei prezzi verso la coriacea resistenza di area 80 dollari, zona di transito del livello dinamico disegnato con i top del 4 maggio 2010 e quelli del 18 ottobre 2017. Se tale ostacolo dovesse venire superato, per le quotazioni si aprirebbero scenari molto positivi, con possibilità di arrivo sulla soglia psicologica dei 100 dollari per azione.
Il movimento ascendente di Sma Solar Technology è meno pronunciato rispetto a quello dei due titoli analizzati in precedenza. Nello specifico, le quotazioni rimangono ancora inserite all’interno di un downtrend di lungo periodo, anche se i corsi sono recentemente riusciti a trovare un punto di rimbalzo a ridosso della media mobile semplice a 200 giorni.
Al momento, sembra che i prezzi siano diretti verso il test della linea di tendenza che unisce i massimi del 29 novembre 2018 a quelli del 21 febbraio 2019. Solo con un breakout di questo ostacolo le quotazioni potrebbero mettere a segno una decisa accelerazione. Al contrario, se tale area resistenziale (individuabile tra 26,50 e i 28 euro) dovesse respingere i tentativi di rottura, ci sarebbe la possibilità di assistere ad un ritorno delle quotazioni sui livelli di concentrazione di domanda a 20 euro.
Sul SeDeX di Borsa Italiana è quotato il Tracker Certificates di Vontobel che replica, in linea di principio, in modo lineare (1:1), l’andamento dell’indice di Solactive. Il Certificate è quotato dal 18 febbraio 2019 e ha ISIN DE000VF2KQC4.
Il prodotto è stato emesso a 100 euro, e prevede commissioni di gestione pari all’1,20%. Il Tracker Certificate sull’indice Solactive Smart Grid Performance ha segnato una performance positiva pari al 19,20% dalla data di emissione, e presenta una scadenza al 17 febbraio 2023.
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