In un contesto nel quale la volatilità è tornata a dominare l’andamento delle quotazioni dell’azionario, per gli investitori è sempre più difficile identificare una strategia vincente per superare le performance del mercato di riferimento.
Tra le varie metodologie di investimento possibili c’è la classica ma mai passata di moda High Dividend Low Volatility, che prende in considerazione due degli elementi tipici delle strategie Smart Beta: la volatilità e i dividendi.
Questa combinazione è storicamente performante: vari studi hanno dimostrato che le azioni con dividendi elevati hanno una volatilità minore rispetto a quelle che forniscono agli azionisti una remunerazione meno “generosa”. Ma non è solo questa considerazione che rende questa strategia così interessante. La distribuzione di dividendi alti e stabili nel tempo è sinonimo di un’azienda in stato di salute.
Questa strategia è la base su cui è stato costruito l’indice Solactive European High Dividend Low Volatility Index lanciato il 5 dicembre 2014. Questo paniere replica, in linea di principio, l’andamento di 20 società europee con bassa volatilità e crescita stabile dei dividendi, calcolato e distribuito dall’azienda tedesca Solactive AG. Si tratta di un indice Net Total Return, che prevede il reinvestimento dei dividendi distribuiti al netto delle tasse.
Le azioni che compongono il paniere non sono statiche, ma variano ogni anno. Il team di esperti di Solactive seleziona ogni 12 mesi attingendo da un universo di 500 titoli ed estrae le 40 azioni con dividend yield atteso più elevato. Tra queste, dopo un ulteriore ranking, vengono selezionati i 30 titoli con la crescita delle cedole più elevata negli ultimi 5 anni. L’ultimo step svolto per la selezione è estrarre le 20 azioni che, oltre a rispettare i requisiti menzionati prima, presentano la volatilità più bassa.
Dal momento del lancio, il Solactive European High Dividend Low Volatility Index ha messo a segno una performance del 14%, attestandosi a 113,96 punti.
Nel corso del 2019, l’indice si è apprezzato del 7,3%, mentre la variazione percentuale a 360 giorni è negativa del 5,6%. Il massimo storico dell’indice si trova a 124,10 punti, livello raggiunto il 27 settembre dello scorso anno.
All’ultima revisione dell’indice, avvenuta lo scorso 12 agosto, si evidenzia come le 20 società che lo compongono sono appartenenti per gran parte al settore bancario e finanziario, anche se non mancano le utilities. Geograficamente, il 30,4% delle società del paniere sono inglesi e il 10,2% italiane. Un altro 20% è distribuito in azioni spagnole e finlandesi (10% per Paese), mentre il restante 39,4% è collocato in aziende di Francia, Germania, Norvegia, Danimarca, Svezia e Austria. Per quanto riguarda l’Italia, sono Enel e Assicurazioni Generali le quotate all’interno del listino.
Le tre società che dalla data di riponderazione dell’indice hanno performato meglio sono Paragon Banking Group, Enel e Brewin Dolphin: andiamo a vedere quali potrebbero essere le prospettive future per questi titoli da un punto di vista tecnico.
Dal 12 agosto 2019, le azioni Paragon Banking Group si sono apprezzate del 10,80%. Dopo l’ultima gamba ribassista iniziata lo scorso 25 luglio, i prezzi hanno rialzato la testa, superando la media mobile semplice a 200 giorni e ritracciando gran parte dell’ultimo impulso bearish. Se da un lato il recupero del livello di concentrazione di offerta a 426,60 sterline è senza dubbio positivo, il vero ostacolo per il rialzo è quello compreso tra 442,36 e 455 sterline. Su questo intervallo transitano infatti due importanti livelli dinamici: il primo ottenuto collegando i minimi del 24 dicembre 2018 a quelli del 2 gennaio 2019, il secondo disegnato con i top del 22 maggio del 2018 e de 2019.
Solo con un breakout deciso di questa zona i corsi potranno mettere a segno un apprezzamento più strutturato, invertendo di fatto il downtrend intermedio.
La seconda società che ha messo a segno la miglior performance dall’ultima ponderazione del Solactive European High Dividend Low Volatility Index è l’italiana Enel (+9,22%). Le quotazioni della società sono inserite in un canale ascendente che identifica un solido uptrend. Dopo aver testato in maniera quasi chirurgica la parte inferiore della figura di analisi tecnica (identificata dalla trendline che unisce i lows del primo novembre 2018 a quelli del 31 maggio 2019), i prezzi hanno beneficiato di un vigoroso impulso, il quale sembra mirare a quota 6,90 euro. Le prospettive grafiche sono indubbiamente positive: eventuali rotture di area 7 euro potranno accelerare ulteriormente l’impulso bullish. Al contrario, si avranno segnali negativi solo con un ritorno al di sotto dei 6 euro ad azione.
Medaglia di bronzo per Brewin Dolphin, che si apprezza del 5,33% in poco più di due settimane. L’andamento grafico del titolo non è pulito come le altre due top performer, anche se è piuttosto chiaro come i prezzi stiano tentando di mettere in piedi una figura di doppio minimo asimmetrico in area 288,80 sterline. Gli ostacoli che si frappongono tra i livelli attuali e quelli di conferma del modello di reversal (a 341,20 sterline) sono numerosi. Solo con una violazione di 314,18 euro prima (transito della SMA a 200 giorni), e 320 sterline poi (passaggio della linea di tendenza che unisce i massimi del 18 maggio 2018 a quelli dell’8 aprile 2019) si potranno avere maggiori certezze relative ad un’inversione del downtrend intermedio.
Nel mercato italiano, sul SeDeX di Borsa Italiana, è quotato il Tracker Certificate di Vontobel che replica, in linea di principio, in modo lineare (1:1) l’andamento del paniere di Solactive. Si tratta di uno strumento appartenente alla categoria ACEPI dei Benchmark Certificates, adatto agli investitori che vogliono replicare strategie fattoriali basate su dividendi e volatilità.
Il Certificate è quotato dal 18 febbraio 2019 ed è caratterizzato dal codice ISIN DE000VF2KQB6. Come detto precedentemente il Certificato replica linearmente le performance del Solactive European High Dividend Low Volatility Index. Il prodotto è stato emesso ad un prezzo di 100 euro, e presenta una commissione di gestione dell’1,20%. Un vantaggio per gli investitori europei deriva dall’assenza del rischio di cambio. La scadenza di questo Tracker Certificate è fissata per il 17 febbraio 2023.
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