Ogni giorno della propria vita le persone rischiano in modo più o meno consapevole: in macchina, al lavoro, nello sport, alimentandosi in modo scorretto o, semplicemente, innamorandosi delle persone sbagliate.
Allo stesso modo il loro patrimonio è quotidianamente esposto ad una molteplicità di insidie, tanto improvvise quanto inattese, spesso riconducibili all’esercizio delle stesse attività imprenditoriali o professionali che, nel tempo, l’hanno creato. Quando ci si rende conto del pericolo, a volte è troppo tardi per rimediare e patrimoni costruiti in anni di duro lavoro e di sacrifici subiscono danni ingenti se non, addirittura, irreparabili.
Compito del consulente è svolgere un’analisi preventiva per individuare le possibili criticità, sensibilizzare la clientela e tutelarla salvaguardandone la serenità e la stabilità economica. Questa attività di protezione può e deve essere svolta fin dall’inizio del rapporto consulenziale grazie all’utilizzo di strumenti d’uso comune, come le polizze vita e i fondi pensione, che rientrano nella pianificazione patrimoniale ordinaria.
Se utilizzate con criterio e rispondenti a determinate caratteristiche le polizze vita hanno prerogative di impignorabilità ed insequestrabilità che le rendono particolarmente adatte – come, peraltro, anche i fondi pensione - a soddisfare esigenze di tutela patrimoniale da aggressioni esterne e di esenzione dalle imposte di successione. L’evoluzione della normativa e le soluzioni sviluppate dall’industria assicurativa – come, ad esempio, le garanzie accessorie - permettono ad entrambi i contratti di gestire e di trasferire a terzi i rischi demografici e finanziari che possono colpire la sfera patrimoniale.
Considerando, inoltre, la parziale esenzione dalle imposte sul reddito, il differimento del pagamento delle imposte, la detraibilità dei premi versati per il rischio di morte o di invalidità permanente, la fiscalità agevolata dei fondi non armonizzati e la tutela dal rischio di bail-in i benefici complessivi di questi importanti strumenti sono tanti e tali da non poterli sicuramente escludere dall’attività di tutela svolta dal consulente.
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