Strumenti di protezione del patrimonio: la fiduciaria
L’intestazione fiduciaria rende impossibile individuare dall’esame dei documenti pubblici, dei registri pubblici e delle visure camerali e catastali, il nominativo del titolare del bene e del titolo conferito nella società fiduciaria. Si tratta, però, di una schermatura solo apparente e, se vogliamo, effimera, in quanto per il creditore privato è possibile risalire comunque all’identità del fiduciante per via giuridica. Vediamo nel dettaglio cosa è e come funziona questo istituto giuridico
Le società fiduciarie sono imprese che amministrano i beni conferiti da persona fisiche o giuridiche definite “fiducianti”, diventandone titolari ma non proprietarie e limitandosi, nella loro azione, a seguire le disposizioni contenute nell’accordo tra le parti.
Il patrimonio delle fiduciarie è separato da quello dei fiducianti che, dev’essere chiaro, resta soggetto ad eventuali azioni dei creditori. Non è però facile per questi ultimi individuare i beni che il soggetto debitore detiene per il tramite di una società fiduciaria, in virtù del principio del segreto fiduciario che è la caratteristica fondamentale di questo rapporto tra le parti e che pone le società fiduciarie, insieme ai trust e al fondo patrimoniale, fra i principali istituti utilizzati per la protezione del patrimonio.
L’intestazione fiduciaria rende impossibile individuare dall’esame dei documenti pubblici, dei registri pubblici e delle visure camerali e catastali, il nominativo del titolare del bene e del titolo conferito nella società fiduciaria. Come riferimento del titolare si rinviene la sola indicazione dell’ente fiduciario ed è praticamente impossibile risalire all’identità del fiduciante con la sola visura camerale dell’impresa.
Si tratta, però, di una schermatura solo apparente e, se vogliamo, effimera, in quanto per il creditore privato è possibile risalire comunque all’identità del fiduciante per via giuridica ed esperire la procedura del pignoramento presso terzi sia in Italia che nell’ambito di un territorio dell’Unione Europea o in un territorio in cui è stato stipulato un accordo di mutua assistenza amministrativa in materia fiscale (per crediti fiscali) o un accordo di cooperazione in materia di pignoramento ed esecuzione forzata internazionale (per crediti privati).
Diverso, invece, è il caso della società fiduciaria residente nel territorio di uno Stato con cui non sono stati stipulati accordi di mutua assistenza amministrativa in materia fiscale con l’Italia né accordi di cooperazione in materia di pignoramento ed esecuzione forzata internazionale (per crediti privati): in tale situazione sia per i creditori privati che per l’amministrazione finanziaria sarebbe estremamente difficile far valere i propri diritti.
La normativa italiana opera una distinzione tra società fiduciarie statiche e società fiduciarie dinamiche. Le società fiduciarie statiche sono le società che svolgono le seguenti attività:
- amministrazione di beni per conto di terzi;
- organizzazione e revisione contabile di aziende;
- rappresentanza dei portatori di azioni e di obbligazioni.
Le società fiduciarie dinamiche sono quelle società a cui è riservata la gestione di patrimoni mobiliari individuali. Esse hanno lo scopo di valorizzare il patrimonio conferito dal cliente, attraverso operazioni di gestione dei beni volte ad ottenere il miglior rendimento possibile.
Oltre a quanto detto, la costituzione di un rapporto fiduciario è finalizzata alla protezione e alla tutela del patrimonio in quanto assolve efficacemente anche ai seguenti compiti:
- assicurare la riservatezza della effettiva proprietà dei beni e delle partecipazioni sociali;
- assicurare la riservatezza nelle iniziative commerciali;
- realizzare il coordinamento del controllo di più partecipazioni in società diverse;
- assumere la rappresentanza comune di obbligazioni ed azionisti di risparmio;
- rendere possibile il riassetto di patrimoni mobiliari tramite la costituzione di società capogruppo;
- permettere il passaggio generazionale di beni di famiglia assicurandone la continuità gestionale.
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