C’è chi in politica ne ha fatto il suo cavallo di battaglia nella scorsa campagna elettorale. Nella realtà non sappiamo quanto sia possibile cambiare le attuali norme sul sistema pensionistico. Probabilmente le pensioni future non saranno sufficienti a garantire a noi italiani un tenore di vita dignitoso. Malgrado ciò le somme investite in fondi pensione e previdenza integrativa rimangono contenute, tanto che l’Italia è uno dei paesi dove il risparmio previdenziale proviene soprattutto dal conferimento del trattamento di fine rapporto (TFR).
Dunque i risparmiatori non pianificano la loro pensione integrativa, lasciandosi fuggire l’opportunità di incrementare i propri risparmi e godere dei vantaggi fiscali.
Perché questo atteggiamento da parte delle famiglie verso il risparmio previdenziale?
Da una recente indagine svolta da Prometeia è emerso che circa il 70% delle famiglie pensa di non aver informazioni sufficienti sulle pensioni integrative. Questa mancanza di conoscenza è avvertita soprattutto tra i giovani che, seppur consapevoli che la pensione dello Stato sarà insufficiente, nella difficoltà di comprendere i vantaggi dell’investimento nella previdenza integrativa, preferiscono “aspettare” rimandando la propria adesione.
Quindi cosa fare?
E’ compito di tutti noi addetti ai lavori, consulenti, Inps, Governo, Banche, Assicurazioni promuovere delle campagne informative chiare, ideate per il nostro interlocutore che è un lavoratore, semplici e coinvolgenti che lo aiutino a capire in primis se la pensione futura sarà in grado di fornire un reddito adeguato dopo il pensionamento e come integrare la differenza con una pensione integrativa.
Altro punto cruciale sono i costi. Molte persone sono convinte che i fondi pensione integrativi siano più cari rispetto ad altri investimenti. Nella realtà i costi per i fondi pensione complementari sono mediamente un quarto di quelli dei fondi comuni.
Far comprendere che aderire presto ad un fondo pensione integrativo offre una serie di vantaggi come la deducibilità fiscale (€5.167,57/anno), benefici sulla tassazione finale e l’opportunità di poter investire nel lungo periodo anche partendo da piccole somme, partecipare ai rialzi di mercato, diversificare l’investimento in più comparti.
Anche il Governo dovrebbe contribuire con campagne educative per spiegare le regole dei fondi pensione complementari. Potrebbe valutare i benefici dell’adesione automatica, offrendo eventualmente coperture sanitarie aggiuntive, tali da rafforzare il valore dell’adesione alla previdenza integrativa.
E’ fondamentale attraverso un percorso educativo far comprendere l’evoluzione del sistema pensionistico. Ormai quello statale non è più sufficiente per cui bisognerà far fronte con i risparmi privati. Offrire servizi aggiuntivi per incentivare l’adesione potrebbe essere una buona soluzione.
C’è tanto lavoro da fare. Noi consulenti nella pianificazione finanziaria dei nostri clienti abbiamo sempre un’attenzione particolare per la previdenza in quanto è quella parte del patrimonio che il nostro cliente ci affida per il suo benessere futuro.
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