Asset allocation: è il momento di avere la mano ferma ed evitare operazioni avventate
Avventarsi in operazioni "dentro-fuori" sulle principali asset class potrebbe essere insidioso. Per Pictet Asset Management è l’ora di tenere la mano ferma ed essere pronti a investire in qualsiasi opportunità che si potrebbe presentare
Nei mercati finanziari, in un contesto come quello odierno, è sempre più difficile individuare classi di attivo in grado di offrire ritorni interessanti. La recente stabilizzazione della crescita economica, i tassi d’interesse più elevati e le tensioni geopolitiche in crescita rendono il compito dei gestori più insidioso rispetto al passato, ma non impossibile.
Secondo la Strategy Unit di Pictet Asset Management è arrivato il momento di avere la mano ferma sull’asset allocation, lasciando da parte i movimenti avventati dentro e fuori dalle principali asset class. Il team di analisti e gestori della società di asset management ha pubblicato questa mattina il consueto report mensile dove viene fatto il punto sullo stato di salute dei mercati e sulle strategie intraprese dalla società.
Lo scenario economico non è così preoccupante come potrebbe sembrare a prima vista. Sebbene sembri che lo slancio della crescita mondiale abbia raggiunto il livello massimo, il 3,6% annualizzato è un dato ancora ben al di sopra del potenziale. I nostri indicatori del ciclo economico mostrano ancora una certa forza degli Stati Uniti, con un indicatore anticipatore ai massimi degli ultimi sei anni. Pertanto, intravediamo la possibilità, per la più grande economia mondiale di superare le previsioni degli analisti nel secondo trimestre dell’anno, poiché i tagli fiscali voluti dal Presidente Donald Trump hanno dato un’accelerata agli investimenti aziendali. A livello globale, ciò dovrebbe contribuire a compensare l’attività meno intensa nel settore industriale cinese
Pictet AM è positivo anche sul fronte della guerra dei dazi. Così nel Barometro di aprile: “crediamo che una guerra commerciale senza quartiere non sia nell’interesse di nessuno, e quindi è probabile che si raggiunga un qualche tipo di compromesso. Le mosse più concilianti da parte dell’amministrazione statunitense negli ultimi giorni, compreso il recente accordo commerciale con la Corea del Sud, supportano questa opinione”.
La strategia di Pictet AM
Nel complesso, l’analisi fa emergere l’atteggiamento neutro di Pictet AM rispetto al comparto azionario e sottopesato sulle obbligazioni, che stanno già risentendo di una politica monetaria più rigida, con un ammiccamento verso la componente liquida del portafoglio.
“Dato il sentiment irrequieto degli investitori e il potenziale di più frequenti sussulti di mercato brevi e bruschi, privilegiamo anche la sovraponderazione sulla liquidità – si legge nel report di Pictet AM - sia per ridurre l’esposizione al rischio, sia per essere pronti ad investire in qualsiasi opportunità che si potrebbe presentare”.
La casa di gestione rimane sovrappesata sui Treasury USA a più lunga scadenza, “a titolo di copertura dalle turbolenze di mercato e poiché sono una delle fonti più interessanti di rendimento positivo da reddito fisso, con rendimenti più prossimi alla crescita economica nominale rispetto ad altre regioni”. Al contempo è stata aumentata la posizione sull’oro da neutra a sovraponderata per beneficiare delle sue proprietà di bene rifugio – si legge nel documento - e per compensare ogni ulteriore potenziale debolezza del dollaro.
Il report infatti si conclude con un commento: “sebbene il dollaro sia prossimo al suo valore equo rispetto alle principali valute, potrebbe tranquillamente continuare a perdere terreno, a prescindere dagli aumenti dei tassi e dalla riduzione del bilancio della Fed. Abbiamo mantenuto il sovrappeso sullo yen e la posizione neutra sulle altre principali valute contro dollaro”.
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