Claudia Segre (Presidente GLT): "Informatevi per prevenire la violenza economica"

Claudia Segre (Presidente GLT): "Informatevi per prevenire la violenza economica"

Esiste una forma di violenza più subdola e forse meno eclatante che si sta affermando sempre più in Italia: la violenza "economica" esercitata attraverso azioni come negazioni o ricatti che impediscono alla donna di "essere indipendente". Ne parliamo con Claudia Segre, Presidente di Global Thinking Foundation.

Dott.ssa Segre, per circa 30 anni ha ricoperto il ruolo di private banker, oggi è Fondatrice e Presidente di Global Thinking Foundation. Può spiegarci di cosa si occupa la fondazione?

Global Thinking Foundation nasce con la missione di promuovere l’educazione finanziaria, rivolgendosi alle famiglie e alle donne, agli studenti, agli investitori e ai risparmiatori. GLT Foundation, attraverso una serie di eventi/progetti sul territorio, sostiene una cultura consapevole del risparmio: da un lato insegna una gestione consapevole del bilancio familiare, dall’altro contribuisce ad accelerare il processo d’inclusione sociale per quelle donne che escono da situazioni di isolamento economico.

Cosa si intende per “violenza economica” e quali sono i segnali per riconoscerla?

E’ un aspetto di cui si parla ancora troppo poco ma dalle conseguenze e dai risvolti sociali gravissimi. Tra le forme di “violenza economica” più comuni: impossibilità di avere intestata una carta di credito o un bancomat, impossibilità di lavorare a causa della gelosia del compagno, controllo sulle spese personali e familiari, sfruttamento dei guadagni della donna e così via. Senza l’indipendenza economica si crea dunque una situazione di sudditanza. L’8 marzo 2018 con il Cadmi, la casa delle Donne Maltrattate di Milano, il più importante centro antiviolenza d’Italia, abbiamo presentato un aggiornamento della guida per riconoscere i segnali della violenza economica.

La non indipendenza economica alimenta dunque situazioni di violenza. Quali i numeri in Italia?

Dal rapporto realizzato nel quadro del progetto europeo WE GO – Women Economic Indipendence & Growth Opportunity – si evince che il 53% delle donne del campione considerato dichiara di avere subito una qualche forma di violenza economica. In dettaglio: il 22,6% ha dichiarato di non avere nessun accesso al reddito familiare, il 19,1% di non poter usare i suoi soldi liberamente, il 17,6% ha affermato che le proprie spese sono controllate dal partner, il 16,9% di non conoscere neppure l’ammontare del reddito familiare e il 10,8% di non avere neppure "il permesso" di lavorare.

Avete inaugurato anche la nuova stagione di D2-Donne al quadrato. Di cosa si tratta?

D2-Donne al Quadrato è un corso di educazione finanziaria gratuito dedicato alle donne. L’iniziativa, realizzata da Global Thinking Foundation, in collaborazione con Assiom Forex, è dedicata alle donne che hanno vissuto vicende legate a situazioni di isolamento economico, reduci da divorzi o violenza domestica, che desiderano tornare a essere protagoniste e uscire dall’esclusione sociale e lavorativa. Global Thinking Foundation con questo progetto ha messo insieme docenti donne di valore e con grande esperienza maturata all’interno di banche e istituzioni (COVIP, IVASS, Banca d’Italia, CONSOB), che hanno fin da subito accettato la sfida di impegnarsi in qualcosa di fattivo per altre donne e hanno condiviso con entusiasmo l’obiettivo di inclusione sociale.

Persino il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale sono impegnati su questo fronte. Quali gli obiettivi prefissati?

La direzione intrapresa dalle grandi istituzioni è quella di contribuire alla crescita globale, promuovendo l’inclusione finanziaria di quegli adulti che non sono coinvolti nel sistema finanziario formale, permettendo loro di raggiungere l’accesso ai conti correnti ed ai mezzi di regolamento finanziari.


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