ConsulenTia 2018: lntervista esclusiva a Maurizio Bufi, presidente ANASF

ConsulenTia 2018: lntervista esclusiva a Maurizio Bufi, presidente ANASF

La Mifid II, che da molti professionisti è vista con timore, ha un impatto non indifferente sul fronte dei guadagni del consulente.

Per affrontare e superare il nuovo contesto bisogna puntare sulla produttività, sulla capacità del consulente finanziario di pianificare con efficacia la propria attività sui clienti. Il file rouge emerso dalle tavole rotonde rimane ancora la figura di perno del consulente finanziario tra la casa-prodotto e risparmiatore.

In occasione di ConsulenTia 2018, Money.it ha intervistato Maurizio Bufi , presidente ANASF per discutere sui temi emersi durante la kermesse capitolina.

Nel corso del convegno inaugurale di ConsulenTia 2018 è stata presentata l’indagine svolta da McKinsey & Company in collaborazione con Anasf. Cosa è emerso in sintesi?

Siamo soddisfatti dai dati emersi dall’indagine commissionata da McKinsey, leader indiscusso nel suo settore. McKinsey ha evidenziato sostanzialmente tre livelli di criticità ma anche di opportunità: il nuovo ruolo che dovranno assumere i consulenti finanziari rispetto alle sfide della trasparenza, all’incremento della prestazione di qualità nel servizio reso alla clientela; l’impatto che la nuova normativa avrà sulle remunerazioni; il futuro dei nuovi consulenti per quanto riguarda le nuove leve.

Cosa ne pensa delle scelte strategiche delle reti?

Credo siano in parte reticenti soprattutto sul fronte ridimensionamento dei margini e su come si distribuirà sui vari stakeholders. Ci sono ancora delle opacità ma le prospettive sono e rimangono positive per il settore.

Il file rouge emerso dalle tavole rotonde è la figura di perno del consulente finanziario tra la casa-prodotto e risparmiatore. Cosa ne pensa?

Il biglietto da visita della rete viene presentato dal consulente finanziario. Se valorizzare il ruolo di un professionista significa riconoscere al consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede quel ruolo di collegamento tra il mondo della produzione e della distribuzione e il mondo del risparmio, e quindi di chi si attinge a prendere decisioni di investimento, non possiamo che esserne felici.

Un messaggio che vorrebbe rivolgere alle società mandanti?

La valorizzazione del nostro ruolo e il riconoscimento economico dell’attività svolta dai consulenti finanziari sono le principali richieste che oggi rivolgiamo alle nostre società mandanti.

Sul fronte dei contenuti, quali meritano menzione?

Per quanto riguarda i contenuti, abbiamo proposto due temi che sono assolutamente di grande attualità: il primo, l’impatto sulla catena di valore con l’introduzione della Mifid2; il secondo, il tema dell’Albo e l’evoluzione che avrà l’organismo unico dei consulenti finanziari. Due eventi collaterali ma non meno importanti riguardano il tema dell’educazione finanziaria riservati sia al pubblico dei risparmiatori sia ai giovani e lo spazio dedicato interamente ai consulenti con il seminario di formazione.

Se volessimo parlare di bilanci, come valuterebbe l’edizione di ConsulenTia2018?

Quest’anno abbiamo avuto la riconferma della bontà del contenitore ConsulenTia. Abbiamo superato gli obiettivi ambiziosi dell’anno scorso. Dal punto di vista del format, dei contenuti, dei numeri, del gradimento di numerosi colleghi che popolano questo Auditorium, dell’attenzione che ci riserva la stampa e la partecipazione dei più importanti player del mercato il giudizio non può essere che positivo.

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Fonte: https://www.money.it/ConsulenTia-2018-lntervista

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