Fintech: l’impegno dell’AIAF
Gli investimenti del Belpaese sono ancora contenuti in confronto ad altri paesi
europei. Per attrarre nuovi investimenti e dare impulso allo sviluppo del settore fintech, AIAF vuole muoversi in prima linea. Oggi appuntamento dell’associazione italiana degli analisti e consulenti finanziari in Via Monte di Pietà a Milano.
Si conclude un anno di intenso lavoro per l’Assemblea AIAF. In data odierna, i soci AIAF si riuniranno nella sala assemblee di Ubi Banca a Milano. Il presidente Alberto Borgia illustrerà le varie attività portate avanti nell’arco di questo primo anno alla guida degli analisti. Tra le novità, la creazione di due gruppi di lavoro: un gruppo Fintech e un gruppo costituito da donne impegnate nel campo finanziario guidato da Anna Maria Tarantola, vicedirettrice generale della Banca d’Italia e presidente della Rai. AIAF è anche membro di una community fondata e promossa da SellaLab - Fintech District - un hub in cui i principali operatori fintech presenti in Italia hanno la possibilità di lavorare insieme per favorire la nascita di collaborazioni industriali e commerciali.
In un mondo in cui il Fintech viaggia alla velocità della luce e le banche vogliono reinventarsi digitalmente. Gli investimenti globali in tecnologie finanziarie (FinTech) sono triplicati raggiungendo una cifra pari 12,21 miliardi di dollari nel 2014, indicando chiaramente come la rivoluzione digitale sia approdata nel settore dei servizi finanziari e come le Fintech rappresentino uno dei settori più dinamici dell’economia. Non è ancora chiaro se questo rappresenti più una sfida o un’opportunità ma i maggiori player di servizi finanziari sono sempre più propensi ad investire nell’innovazione. L’ingresso di nuovi operatori nel sistema finanziario obbliga senza alcun dubbio gli intermediari a reagire, investendo maggiormente nell’innovazione tecnologica per ridurre i costi operativi e automatizzando i processi in modo da rimodulare i canali distributivi per offrire alla clientela servizi innovativi e di elevata qualità.
Secondo una indagine di Accenture, le banche tradizionali perderebbero
quota di mercato.
In Italia, è nato - di recente - un gruppo di lavoro che riunisce i principali attori del comparto operanti nel Paese con l’obiettivo di agevolare l’accesso di imprese e privati a servizi fintech: ItaliaFintech. Sono 19 le principali aziende fintech che operano nel territorio con un portfolio di oltre 920 mila clienti (a livello europeo), di cui 425 mila solo in Italia.
Gli investimenti del Belpaese sono ancora contenuti in confronto ad altri paesi
europei quali Regno Unito, Germania, Francia ed Olanda in ragione delle modesta presenza di imprese Fintech e di un modello di business bancario ancora tradizionale, scarsamente automatizzato e imperniato prevalentemente sulla rete di sportelli. Il Fintech può costituire pertanto uno stimolo all’innovazione dell’industria finanziaria, ricercando nuovi modelli di business e recuperando soddisfacenti margini di redditività.
*Indagine Accenture "THE FUTURE OF FINTECH AND BANKING"
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