Godot è arrivato…

Godot è arrivato…

Dopo 15 mesi consecutivi di rialzi, a febbraio è arrivata la prima correzione sul mercato azionario US che ha contagiato il resto del mondo. Non accadeva dal 1950...

Dopo 15 mesi consecutivi di rialzi, a febbraio è arrivata la prima correzione sul mercato azionario US che ha contagiato il resto del mondo. Non accadeva dal 1950 che i mercati continuassero a salire per un periodo così lungo e da allora tante cose sono cambiate perché la “globalizzazione” e la “digitalizzazione” concorrono oggi ad amplificare gli effetti di una fisiologica correzione di mercato rendendola in poche ore di portata eccezionale.

A scatenare la discesa delle azioni, non solo americane, è stato il dato sull’aumento salariale e la conseguente rapidità nel rialzo dei rendimenti obbligazionari statunitensi, guidati dalle aspettative in salita sull’inflazione.
La correzione tuttavia ha avuto una durata breve (ricomparendo però a fine mese), e nel corso di febbraio, le perdite sui principali mercati azionari sono state piuttosto limitate.

Ricapiterà, poiché l’economia e gli utili rimangono forti, l’inflazione americana è “strutturalmente” in affanno ma in salita (complici anche un dollaro debole e le materie prime in ripresa).

E soprattutto, pensando ai nove anni di rendimenti eccezionali alle nostre spalle, conviene prepararsi agli effetti che il profit-taking degli investitori più impazienti potrebbero riportare sui mercati nei prossimi mesi, facendo attenzione, più del solito, a quello che si ha in portafoglio.

Il quadro macroeconomico è al momento invariato e le Banche Centrali dei principali paesi sviluppati sono rimaste per ora alla finestra nonostanet le tante dichiarazioni. Le uniche due banche attive nel mese sono state quella Brasiliana (con un taglio al 6.75%) e quella Ceca (con un rialzo allo 0.75%).

In questo contesto di timori, dubbi e scarsa visibilità (fear, uncertainity e doubt!) alternati alla paura di perdersi un altro rialzo (fear of missing out!), il MSCI World ha chiuso il mese a -3.69% ed il MSCI EM -3.99% . NordAmerica -3.84%, Giappone -3.75% ed Europa 3.73%. In Europa, l’Italia -3.9%.

E’ salito il rendimento obbligazionario del T10 passato a 2.89% da 2.7% mentre quello del B10 è sceso a 0.65% da 0.69. L’euro ha chiuso il mese a 1.21 (da 1.24 a fine gennaio).


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