ICO nel mirino dell’UE. Dombrovskis: “Su criptovalute più regole entro 2019”
La Commissione europea, riunita oggi in plenaria a Bruxelles, intende usare il pugno duro nei confronti della speculazione sulle criptovalute e contro i giganti del web (tipicamente inserzionisti pubblicitari e piattaforme digitali).
Fra i grandi temi affrontati dai commissari europei anche la stabilità dei prezzi, con l’intervento straordinario del Presidente Bce Mario Draghi. Ma a sorprendere quest’oggi sono state le parole pronunciate dal Commissario per i mercati finanziari dell’Ue Valdis Dombrovskis che ha dichiarato: “sulle criptovalute l’Unione Europea è pronta alla regolamentazione”.
Regole entro il 2019, nel mirino le ICO
Nel mirino della Commissione un numero in particolare, anzi una percentuale: quel 46% di società che hanno lanciato una Ico (acronimo di Initial Coin Offering, ndr) nel corso del 2017 e che sarebbero di fatto già fallite.
“E’ una forma di raccolta di denaro presso il pubblico ad elevato rischio” ha commentato il Commissario capo ai servizi finanziari Vladimir Dombrovskis, denunciandone la “totale assenza di trasparenza”.
“Dal momento che è un fenomeno globale – ha sottolineato Dombrovskis – è importante che ci sia una risposta internazionale, ma non escludiamo la possibilità di muoverci a livello Ue, se ci fossero rischi e non vedessimo una reazione internazionale”.
L’ex premier della Lettonia ha individuato come possibile termine per l’avvio di procedure in tal senso “già la fine di quest’anno o al più l’inizio del 2019”.
Va probabilmente in questa direzione l’iniziativa che è stata lanciata ad inizio mese da Bruxelles chiamata Osservatorio e Forum permanente sulla tecnologia Blockchain e Bitcoin, che si muoverà all’interno della task force FinTech istituita nel 2016.
Web-tax per i giganti della rete
Anche l’altro tema caldo trattato riguarda in qualche modo la tecnologia. La Commissione europea si è detta pronta a lanciare uno schema di web-tax con aliquota tra l‘1 e il 5% del fatturato da applicare ai grandi colossi web che erogano servizi negli Stati membri.
Secondo lo schema messo a punto dall’esecutivo comunitario, il prelievo dovrebbe essere applicato alle società con ricavi superiori a 750 milioni di euro in tutto il mondo di cui almeno 10 milioni l’anno di ricavi digitali prodotti nell’Ue.
Ricordiamo che il documento è soggetto a modifiche prima della sua pubblicazione, attesa nella seconda metà di marzo.
Fonte: https://www.money.it/Ue-ICO-dombrovskis-criptovalute
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