La Mifid II spiegata dai consulenti finanziari in 6 tweets

La Mifid II spiegata dai consulenti finanziari in 6 tweets

Il 3 gennaio 2018 è entrata in vigore la Mifid II , una normativa che introduce importanti modifiche nel mercato finanziario europeo, rafforzando da un lato il regime di trasparenza degli scambi, dall’altro la tutela del migliori interesse per i clienti.

Ma cosa ne pensano i consulenti finanziari? Money.it ha lanciato sei domande su Twitter, dando voce ai diretti interessati.

#1 In questi giorni si parla tanto di Mifid II. Perché dovrebbe interessare al «lettore» medio?

Per aver finalmente un’idea chiara dei costi che sostiene e poter misurare il proprio consulente anche in termini di costi/rendimento.

- Dhebora Facchini, Financial Partner presso Azimut

#2 Che impatto avrà sugli investimenti?

I costi non impatteranno nella misura in cui sapremo far comprendere al cliente dove sta realmente il valore del consulente ovvero nella gestione dell’emotività e nel supporto fondamentale al raggiungimento dei suoi obiettivi di vita. Se ci limiteremo a fare asset allocation si arriverà ad una guerra sui costo che vedrà tutti perdenti in quanto persino un roboadvisor è in grado di farlo ad un prezzo inferiore!

- Mattia Caputo, Global Family Banker

#3 Trasparenza costi. Che differenza intercorre tra costi di gestione e costi di distribuzione?

Nella gestione del portafoglio di un fondo comune occorre tenere conto di due tipi di gestione: la prima, gestione attiva, che ha lo scopo di creare valore aggiunto cercando di “battere il mercato” attraverso una differenziazione del portafoglio rispetto al benchmark di riferimento; la seconda, gestione passiva, che si avvicina il più possibile al rendimento del benchmark di riferimento.

Entrambe le gestioni generano dei costi, differenti tra loro, pari ad una percentuale annua del capitale investito che serve a remunerare il lavoro della società di gestione.

Il costo di distribuzione invece rappresenta il guadagno del soggetto (banca o consulente finanziario) che distribuisce il fondo ai sottoscrittori.

Pertanto, le spese corrisposte dal sottoscrittore vanno a coprire sia i costi di gestione del fondo che i costi legati alla distribuzione del fondo stesso.

- Lucia Gagliardo, consulente finanziario presso Finanza & Futuro Banca S.p.A., Gruppo Deutsche Bank

#4 La Mifid II distingue tre tipi di informative. In sintesi cosa vorrebbero regolamentare?

La nuova normativa prevede vari livelli di obblighi informativi. Le informative - temporali - sono tre: ex ante, una tantum, ex post.

Prima di sottoscrivere il cliente riceverà un dettaglio dei costi (secondo i nuovi standard) che sosterrà se approverà l’operazione. Durante la fase di investimento, in qualsiasi momento, il cliente potrà richiedere un dettaglio dei costi mediante una specifica richiesta scritta. Dopo, ovvero trascorso almeno un anno, il cliente riceverà il dettaglio costi di consulenza, gestione, distribuzione, performance. Verranno esplicitate anche le spese burocratiche, che finora, forse abbiamo dato per scontate.

- Raffaele Settimio, Supervisore e senior advisor presso Finanza & Futuro Banca S.p.A., Gruppo Deutsche Bank

#5 Fidarsi del consulente è un po’ la chiave di volta alla luce del nuovo impianto normativo. Quali sono gli elementi da tenere in considerazione per scegliere IL consulente?

Per scegliere IL consulente è necessario che esso sia realmente indipendente e per riconoscere la sua reale indipendenza è necessario un albo ufficiale ed istituzionale che lo definisca tale; diversamente potrebbe essere solo una paventata indipendenza!

- Gabriele Rubinetti, consulente finanziario indipendente

#6 Consulente dipendente o indipendente. Cosa cambia adesso?

I consulenti indipendenti sono tenuti alla loro restituzione integrale al cliente, basando la propria remunerazione solo sulle commissioni applicate al cliente per la prestazione del servizio di consulenza.

I consulenti non indipendenti possono invece percepire tali compensi, purché tuttavia sia provato che gli stessi hanno lo scopo di migliorare la qualità del servizio offerto al cliente, senza pregiudicare il dovere di agire nel suo miglior interesse.

- Alessio Moccia, consulente finanziario presso Banca Mediolanum


Fonte: https://www.money.it/La-Mifid-II-spiegata-consulenti-finanziari

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