Lira turca? È tutto in mano alla banca centrale

Lira turca? È tutto in mano alla banca centrale

Sembra una formula precisa, malgrado non sia scritta da nessuna parte: dopo un periodo di crescita, l’economia turca resta senza fiato.

Perfettamente in accordo con questa massima è Emre Akcakmak, membro del team di gestione di East Capital, che ha analizzato gli elevati livelli di volatilità attuali e la crescita dell’inflazione del Paese, colpito - dopo un brillante 2017 e un buon inizio di 2018 sull’azionario - da uno squilibrio macroeconomico che ha finito per mettere in ginocchio la nazione guidata da Erdogan.

Già, Erdogan. Perché di certo anche la decisione del presidente turco di andare al voto il 24 giugno ha portato una buona dose di confusione sui mercati, dando vita a quella che lo stesso Akcakmak ha definito “economia da elezioni”, ovvero quella smania di accaparrare consensi che porta a misure ultrapopuliste come il bonus di Erdogan ai pensionati, un contributo di 2.000 lire turche per un’operazione che avrà un costo totale quantificabile in 5 miliardi di dollari.

Simili politiche aumentano enormemente l’incertezza relativa alle misure economiche del Paese, oltre ad alimentare le preoccupazioni a lungo termine sul futuro.

Turchia, alle origini della recessione c’è lo squilibrio macroeconomico

L’attuale situazione del Paese, con una lira turca debolissima - ai minimi storici ad aprile - e l’inflazione sempre più pressante, prende origine secondo Akcakmak da un percorso che la Turchia ha fatto già molte volte: un circolo vizioso costituito da una crescita e da un’inflazione elevati, che hanno portato a un elevato fabbisogno di finanziamenti esterni.

“Il mercato sta pagando il conto della corsa dell’anno scorso - ricordiamo che nel 2017 era cresciuto del 43% in dollari - sotto forma di un’inflazione ostinatamente elevata, intorno al 10-12%, oltre a un deficit delle partite correnti in aumento in un range di 5,5-6% del PIL, attualmente pari a circa 55 miliardi di USD all’anno. ”

Una situazione, questa, che ha ovviamente fatto pressione sulla lira turca, la cui debolezza è stata esacerbata dal rialzo dei tassi USA.

Al centro delle preoccupazioni degli investitori internazionali, la lira turca è costretta a confrontarsi anche con un gap ridottissimo tra i partiti in lotta per governare, con Erdogan mai così incerto circa la sua rielezione e il sentiment nei confronti della valuta sempre più negativo; cosa che sta accadendo d’altronde anche per gli altri mercati emergenti (sebbene l’azionario turco, confrontato con i pari dei EM in termini di rapporto prezzo/utili, risulta scontato del 44% in termini di rapporto prezzo/utili, un valore registrato l’ultima volta durante la crisi finanziaria globale).

Le prospettive future: tutto nelle mani della banca centrale?

Akcakmak etichetta la Banca Centrale turca come “passiva rispetto a queste difficoltà”, un atteggiamento che non si aspettava e che può essere di certo ricollegato anche alla battaglia quasi ideologica di Erdogan, che aderisce a una visione economica poco ortodossa dove i tassi di interesse causano l’inflazione piuttosto che ridurla, e che più volte ha rimarcato il suo potere decisionale sulla TCMB:

“Ovviamente la nostra banca centrale è indipendente, ma non può ignorare le indicazioni del presidente, che è il capo dell’esecutivo. Farà piuttosto le sue valutazioni in base a queste indicazioni, e da lì muoverà i suoi passi”.

Una banca centrale che, al di là delle bagarre politiche, sarà determinante con le sue azioni per decidere il destino del mercato turco nel breve periodo secondo Akcakmak:

“Ci aspettiamo che la valuta locale si stabilizzerà quando ci sarà una stretta della Banca Centrale, e crediamo che gli investitori riconosceranno gradualmente il valore dei titoli. L’unico problema è che l’attuale contesto di volatilità potrebbe persistere almeno fino a quando non verrà fatta chiarezza sulla politica economica, a seguito delle elezioni del 24 giugno.”

La banca centrale, insomma, finirà per giocare un ruolo cruciale nel determinare le sorti della Turchia e della sua valuta.


Fonte: https://www.money.it/turchia-ultima-parola-alla-banca-centrale

Condividi questo post