Previdenza: Fonte, nulla da temere dall’aumento dello spread e dalle tensioni dei mercati

Previdenza: Fonte, nulla da temere dall'aumento dello spread e dalle tensioni dei mercati

Le tensioni legate all’andamento della carta italiana, in sei mesi il differenziale di rendimento con i titoli tedeschi è salito di oltre 70 punti percentuali (+130 punti base), e quelle sui mercati azionari, l’indice italiano da inizio anno segna un rosso del 14%, preoccupano gli investitori.

Ma non solo. L’andamento delle piazze finanziarie è tenuto sotto osservazione anche da chi ha un’esposizione a un fondo pensione complementare. A questo proposito Fonte, il Fondo Pensione per i lavoratori del commercio, turismo e servizi, ha emesso una nota per rimarcare che i propri iscritti non hanno nulla da temere dall’aumento dello spread e dalle tensioni che stanno scuotendo i mercati.

Questo perché, riporta il comunicato, gli investimenti del fondo sono sempre stati effettuati all’insegna della prudenza, tutelando capitale e rendimenti. “La gestione prudenziale dei risparmi previdenziali – ha detto Maurizio Grifoni, Presidente di Fonte – rappresenta il punto di riferimento costante dell’azione dei vertici di Fonte e di coloro che gestiscono le linee di investimento del Fondo”.

Si tratta di una gestione che prevede un’elevata dose di diversificazione degli investimenti ed un costante monitoraggio della coerenza delle allocazioni con gli obiettivi di rendimento e rischio dei diversi Comparti a disposizione degli iscritti.

Non solo titoli italiani

Oltre a ciò, va tenuto in considerazione che i titoli di stato italiani sono solo una delle numerosissime emissioni governative in cui vengono investite le risorse degli iscritti, che l’innalzamento dello spread impatta il valore di un titolo obbligazionario italiano solo se implica un aumento dei tassi di interesse (potrebbe anche darsi che la crescita del differenziale derivi da minori tassi sui bund) e che l’impatto di questo non è univoco, poiché dipendente dalla “duration” dell’emissione, ovvero dal tempo che manca alla data di scadenza (i titoli a breve soffrono meno dell’innalzamento dei tassi).

Inoltre dobbiamo considerare che un Btp continua a pagare cedole fino a scadenza, quando il capitale investito viene rimborsato, con un rendimento complessivo che sarà rappresentato dalla somma delle cedole e dalla differenza tra valore di rimborso e valore di acquisto.

“Parlare di capitali ‘bruciati’ è dunque tecnicamente impreciso, poiché la perdita diventa effettiva (o ‘realizzata’) solo se il titolo in ribasso viene venduto a prezzo di mercato nello specifico momento; un fondo pensione, anche alla luce della propria mission di investitore istituzionale di lungo periodo, ha la capacità e la solidità dimensionale per attendere l’auspicabile recupero di valore connesso all’appropinquarsi della scadenza, così come l’iscritto, che vedrà concretizzarsi una perdita solo se richiede un riscatto della posizione (anche in tale caso poi le erogazioni motivate da esigenze previdenziali tutelate fanno scattare, per gli aderenti dei Comparti a garanzia, usualmente i più esposti in obbligazioni, la reintegrazione delle eventuali perdite sul capitale versato […] )”.


Fonte: https://www.money.it/fondo-fonte-nulla-temere-da-spread

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