S&P: sta arrivando un’altra crisi finanziaria, non sarà drammatica come nel 2008
Se la culla della crisi finanziaria del 2008 è stata negli Stati Uniti d’America, la prossima potrebbe provenire dalla Cina
I tempi sono maturi per lo scoppio di un’altra crisi finanziaria globale, “ma non sarà drammatica come quella del 2008”.
A metterlo nero su bianco è l’agenzia S&P Global Ratings che palesa i timori riguardanti i livelli di crescita dell’indebitamento globale: “I livelli di debito delle principali economie sviluppate ed emergenti sono più alti e più rischiosi di dieci anni fa”, ha spiegato Terry Chan, Credit Analyst per S&P.
L’agenzia di rating americana ridimensiona però i rischi di un possibile contagio fra le regioni, in quanto a differenza della crisi finanziaria globale del 2008-2009 l’indebitamento è meno concentrato: «l’aumento del debito è in gran parte guidato da prestiti sovrani avanzati e da società cinesi finanziate da fondi interni, fattori che mitigano il rischio di contagio», ha spiegato Chan.
Il report S&P sulla prossima crisi finanziaria globale
Le previsioni dell’agenzia di rating sulla prossima crisi finanziaria globale sono contenute nel rapporto speciale pubblicato oggi, intitolato «Next debt crisis: will liquidity hold?».
S&P Global Ratings ha confrontato le metriche relative al debito di società, governi e famiglie con quelle registrate durante la crisi finanziaria globale del 2008-2009.
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Fonte: S&P Global Ratings
Secondo i calcoli degli analisti di S&P il totale del debito globale è aumentato di circa il 50% rispetto all’ultima crisi finanziaria, guidata dai governi delle grandi economie e delle società non finanziarie cinesi, mentre il rapporto debito / PIL globale è salito a oltre il 231%, rispetto al 208% di giugno 2008.
I rischi principali rilevati da S&P riguardano fattori vecchi e nuovi: le crescenti tensioni commerciali (ad esempio Usa-Cina ma anche Brexit), squeeze di finanziamento (ad esempio il collasso delle emissioni speculative negli Stati Uniti del dicembre 2018), vulnerabilità dei mercati emergenti (ad esempio flussi di capitali in uscita), overleverage della Cina, sentimento populista e sicurezza informatica.
“Nonostante una maggiore leva finanziaria, il rischio di contagio è mitigato dalla forte fiducia degli investitori nei confronti del debito in valuta forte dei principali governi occidentali. L’elevato rapporto del finanziamento interno per il debito societario cinese riduce anche il rischio di contagio, perché riteniamo che il governo cinese abbia i mezzi e il motivo per prevenire diffuse inadempienze”, ha spiegato Terry Chan.
Le principali aree di vulnerabilità: Cina in testa
Se la culla della crisi finanziaria del 2008 è stata negli Stati Uniti d’America, la prossima crisi potrebbe provenire dalla Cina. Così S&P:
Guardando a quasi 12.000 aziende a livello globale, abbiamo rilevato che la proporzione di società con profili di rischio finanziari aggressivi o altamente indebitati è aumentata leggermente, al 61%. Il rischio più elevato è in parte guidato dalle società cinesi, che ora costituiscono circa i due quinti del debito che classifichiamo come aggressivo e ad alto indebitamento.
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