Treasury americani troppo cari, preferiamo azioni con alti dividendi (Allianz Global Investors)
Stefan Scheurer, senior investment strategist di Allianz Global Investors fa il punto sulla situazione dei mercati dopo due mesi dall’inzio dell’anno. Ecco i suggerimenti per un’asset allocation tattica che permetta una crescita del capitale nel tempo
Archiviata con velocità la tempesta di volatilità dello scorso mese, i mercati hanno ripreso a viaggiare al solito ritmo. Lo scenario reflazionistico infatti appare ancora intatto, il contesto economico globale è migliorato ancora e, di conseguenza, si sono rafforzate le basi per una crescita costante e sincronizzata dell’economia mondiale nei prossimi mesi.
In queste righe è riassunto l’outlook base per il mese di marzo di Allianz Global Investors firmato da Stefan Scheurer, senior investment strategist della società.
Partendo da queste poche premesse, quale può essere l’allocazione tattica da favorire per riuscire a far emergere propri portafogli dalla burrasca dei mercati finanziari?
“In un contesto come quello attuale gli investitori devono essere consapevoli del fatto che la normalizzazione della politica monetaria comporterà un rialzo dei rendimenti delle obbligazioni Usa, che a sua volta dovrebbe determinare un aumento della volatilità a medio termine. Ovviamente ‘reflazione’ significa anche miglioramento della crescita reale. Mi aspetto che gli incrementi salariali sostengano i consumi privati, mentre l’aumento dell’inflazione dovrebbe rafforzare il pricing power e la crescita dei ricavi aziendali.”
Scheurer ha snocciolato la sua visione d’investimento per i mesi a venire, ricordandoci che “nell’ambito di un portafoglio ampiamente diversificato dovrebbero essere favoriti in particolare i titoli più rischiosi (azioni), che offrano anche un reddito da capitale (dividendi)”.
Positivi su azionario globale
In sommi capi l’allocazione tattica di Allianz Global Investors predilige il posizionamento in azioni. A livello geografico la view di Scheurer è positiva per tutte le maggiori aree del mondo, quindi Europa, Usa, Giappone e Emergenti.
Per quanto riguarda i settori Scheurer preferisce i ciclici, “in particolare finanziari e materie prime in quanto si tratta di comparti che presentano la maggior correlazione con le obbligazioni indicizzate all’inflazione”. Visione negativa sul comparto industriale, dove le valutazioni “sono elevate e vi è un peggioramento dei dati”.
Il focus strutturale di Allianz GI si conferma per i titoli che distribuiscono dividendi in quanto “sono sempre più importanti per la generazione di una crescita del capitale nel tempo”.
Obbligazioni, è il momento della prudenza. Si a quelle emergenti
L’insieme degli elementi descritti nell’analisi (reflazione e normalizzazione monetaria in primis, ndr) depone a favore di un rialzo dei rendimenti delle obbligazioni “anche se moderato” e dunque di un più alto breakeven delle obbligazioni, specialmente quelle indicizzate all’inflazione.
Pertanto la view di Allinaz sul comparto obbligazionario è prudente, soprattutto per quanto riguarda i governativi Usa che “secondo i nostri modelli di valutazione basati sui fondamentali appaiono onerosi”, ha scritto Scheurer.
Non è un caso che nel report del gestore vengano menzionati l’aumento del disavanzo pubblico e del disavanzo delle partite correnti (“twin deficit”), due elementi che rappresentano un fattore sempre più oneroso per i treasury Usa e per il dollaro.
Positivo l’atteggiamento verso gli emergenti che dovrebbero essere sostenuti, secondo l’esperto, da un contesto ciclico nettamente migliorato. Per il manager “i rendimenti obbligazionari reali dei titoli emergenti in valuta locale sono decisamente positivi, a differenza di quelli di molti Paesi avanzati”.
Ovviamente, è necessario tenere a mente anche i fattori di rischio, fra cui l’elevato indebitamento e le tendenze protezionistiche negli Usa.
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