Welfare aziendale: sempre più aziende lo scelgono, ecco perchè

Welfare aziendale: sempre più aziende lo scelgono, ecco perchè

In Italia un numero sempre maggiore di aziende, le stime dicono più del 50%, ha dichiarato di avere un piano di welfare destinato ai propri dipendenti. Se è certamente vero che l’interesse per il welfare aziendale continua a crescere anche nel dibattito pubblico è altrettanto vero che il grande nodo da affrontare riguarda la mancata diffusione tra le micro, piccole e medie imprese che costituiscono l’ossatura produttiva del nostro Paese. Money.it ha interpellato il dottor Giuseppe Guttadauro, titolare dello Studio Guttadauro e esperto di tematiche relative alla previdenza obbligatoria e complementare.

Dott. Guttadauro, può spiegarci cosa è il welfare aziendale e a quali esigenze risponde?

Per welfare aziendale s’intende generalmente l’insieme dei benefits e servizi forniti dall’azienda ai propri dipendenti al fine di migliorarne la vita privata e lavorativa, partendo dal sostegno al reddito, allo studio, alla tutela della salute, alla protezione e previdenza integrativa, fino a proposte per il tempo libero e agevolazioni di carattere commerciale. L’esigenza primaria cui risponde il welfare aziendale è quella di rispondere all’incremento delle richieste di sicurezza e protezione sociale generate dalla lunga e profonda crisi economica che ha interessato parte del mondo nel 2008, richieste che non hanno trovato e non potranno più trovare una piena e puntuale risposta da parte del welfare pubblico. Una seconda esigenza è quella, da parte delle imprese, di investire nel miglioramento del rapporto con i propri dipendenti, per valorizzare il capitale umano fondamentale per sostenere la crescita economica di un’impresa.

In Italia quanto è sviluppato il welfare aziendale e quali prospettive di sviluppo vi sono?

Il welfare aziendale in Italia è in rapido sviluppo, più del 50% delle aziende ha dichiarato di avere un piano di welfare in azienda, e circa metà di queste l’ha introdotto nel biennio 2014-2015. Se è certamente vero che l’interesse per il welfare aziendale continua a crescere sia tra le aziende che nel dibattito pubblico, e che i piani di welfare si diffondono tra le imprese, il grande nodo da affrontare riguarda la mancata diffusione tra le micro, piccole e medie imprese che costituiscono l’ossatura produttiva del nostro Paese. Le realtà imprenditoriali più piccole non hanno le risorse finanziarie - ma anche gestionali e organizzative - per studiare e implementare con successo progetti di welfare aziendale, e rischiano di rimanere naturalmente escluse. I dati sembrano confermare la preoccupazione: le due principali variabili che influenzano lo sviluppo dei piani di welfare aziendale sono la dimensione dell’impresa e le caratteristiche della popolazione aziendale. Solo il 21% delle piccole imprese dichiara di avere un piano di welfare, a fronte del 60% delle medie e del 69,2% delle grandi. Interessante notare però che oltre il 30% delle piccole imprese, e ben il 40% delle medie, dichiarano di voler introdurre il welfare aziendale nei prossimi due anni.

La normativa vigente e il legislatore italiano promuovono la pratica del welfare aziendale?

Diciamo prima di tutto che il welfare aziendale è regolato dal TUIR agli articoli 51 e 100. In passato le spese sostenute per il welfare erano deducibili dalle imprese entro un limite d’importo massimo pari al 5 per mille delle spese per lavoro dipendente; la deducibilità era inoltre vincolata alla volontarietà da parte del datore di lavoro, non era possibile una contrattazione sindacale né tantomeno aziendale. Le leggi di bilancio per il 2016 e 2017 sono state quelle che hanno dato un forte impulso al welfare aziendale. Quella del 2016 ha ampliato il novero delle erogazioni fiscalmente agevolate aventi finalità sociali, educative e assistenziali introducendo inoltre la contrattazione di secondo livello, territoriale e aziendale in sostituzione del precedente vincolo di volontarietà da parte del datore di lavoro. Un’altra novità consiste nella promozione del welfare aziendale nell’ambito dell’erogazione del premio di produttività favorendo fiscalmente i servizi di welfare rispetto all’equivalente in denaro. La legge di bilancio 2017 ha poi elevato da 50.000 a 80.000 euro la retribuzione massima per i lavoratori dipendenti destinatari dell’agevolazione fiscale per il trasferimento del premio di produttività in welfare e da 2.000 a 3.000 euro l’importo massimo su cui applicare l’agevolazione fiscale. Un’altra grande opportunità è prevista per le imprese che sottoscrivono una polizza a copertura della non autosufficienza e delle gravi patologie, in questi casi non è infatti previsto alcun limite di deduzione per l’impresa e la totale esenzione dal reddito di lavoro dipendente per il lavoratore.

Perchè l’esigenza di un corso specialistico e a chi si rivolge principalmente?

C’è molto interesse da parte delle aziende per il welfare ed è per questo che rappresenta una grande opportunità sia per i consulenti sia per gli intermediari finanziari e assicurativi in genere ma, all’interesse da parte delle aziende, deve corrispondere un’adeguata competenza da parte degli operatori. Oggi c’è molta confusione al riguardo, molti pensano che il welfare sia solo previdenza complementare, manca una corretta informazione sugli aspetti fiscali, sulla modalità in cui può essere proposto, sul percorso da seguire mentre c’è la necessità di figure professionali specifiche che siano in grado di rispondere alla complessità e varietà delle iniziative di welfare. Questo incontro, già programmato, ha un taglio tecnico/commerciale grazie alla collaborazione tra lo Studio Guttadauro, specializzato in formazione e lo Studio Ethicom Associati specializzato in tematiche fiscali, tributarie e giuslavoriste. Ci rivolgiamo quindi in modo particolare a intermediari che desiderano proporre piani di welfare ai propri clienti azienda. Abbiamo realizzato anche un corso specifico destinato agli imprenditori, di taglio prettamente tecnico/fiscale/giuridico erogabile anche su richieste specifiche.

Quali saranno i contenuti del corso che sta per iniziare?

La prima edizione del corso si svolgerà a Mestrino (PD) il 26 giugno prossimo, dalle ore 14,30 alle 18,30, presso Villa Giulia Relais & Meeting Location cui seguiranno altri incontri su territorio nazionale. Gli argomenti che saranno trattati sono:

  • Welfare aziendale: definizione e caratteristiche generali;
  • Welfare unilaterale e bilaterale;
  • Il premio di produttività;
  • Welfare aziendale e previdenza complementare;
  • Welfare aziendale e coperture per la non autosufficienza e per le gravi patologie;
  • Welfare aziendale e copertura per gli infortuni extraprofessionali e premorienza;
  • Case history.

Aggiungo che seguiranno altri incontri sul territorio nazionale. Per avere maggiori informazioni e iscrizioni è possibile visitare la pagina dedicata del sito.


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