Un fondo long-only atipico a copertura dinamica, per smarcarsi dal rischio di tasso

Un fondo long-only atipico a copertura dinamica, per smarcarsi dal rischio di tasso

Comgest ha presentato oggi a Milano il fondo Comgest Growth Global Flex, gestito con un approccio long-only a copertura dinamica

Comgest, asset manager indipendente di matrice francese con un patrimonio di 28,2 miliardi di euro al 31 dicembre 2017, rafforza il presidio sul mercato italiano con il fondo Comgest Growth Global Flex, lanciato nel luglio 2017 e caratterizzato da un approccio long-only con copertura dinamica.

“Il fondo Comgest Growth Global Flex punta a ridurre notevolmente la volatilità rispetto ad un classico fondo azionario long-only”, ha commentato Gabriella Berglund (nella foto), responsabile per l’Italia di Comgest, nel corso della presentazione del fondo alla comunità finanziaria italiana a Milano.

Il nucleo del fondo Comgest Growth Global Flex è un investimento nel portafoglio quality growth del fondo flagship azionario globale, che vanta un track record di più di 25 anni e dal lancio ha garantito una sovraperformance annualizzata del 3,2% rispetto all’MSCI AC World nel periodo 27 giugno ’91 al 31 dicembre scorso

Scendendo più nel dettaglio, il fondo Comgest Growth Global Flex offre una combinazione di due elementi gestiti in maniera indipendente: un portafoglio azionario growth quality un hedging overlay che consente di ottenere un’esposizione dinamica ai rispettivi indici di ogni titolo. Con tale strategie si evita di incorrere in perdite significative.

Il livello di hedging applicato nel tempo è flessibile e basato su un modello quantitativo proprietario di Comgest. Il Comgest Growth Global Flex offre anche la copertura sul rischio valutario dei mercati sviluppati.

In ultima analisi, il fondo si presta molto bene a chi non vuole esporsi al rischio di tasso. Infatti “contrariamente a quanto avviene nelle allocazioni tradizionali o per i prodotti multi asset, la famiglia di prodotti Comgest Flex non è esposta in alcun modo sui mercati obbligazionari, riducendo la sensibilità ai tassi di interesse del prodotto in un contesto di tassi molto bassi”, ha specificato Berglund a margine della conferenza.


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