Vanguard, Simone Rosti: il risparmiatore italiano è attento, ma pigro

In occasione dell’evento «Il futuro degli investimenti: economie in crescita e costi bassi» promosso da Euclidea, con la partecipazione di Vanguard, Money.it ha intervistato al Fintech District di Milano Simone Rosti, Direttore Responsabile Italia di Vanguard.

Dopo aver fatto il punto sulla situazione macroeconomica odierna e sui prossimi trend dell’Asset Management, Simone Rosti ha cercato di dipingere l’identikit del risparmiatore e investitore italiano.

Chi è Vanguard e cosa vi differenzia dai vostri competitor?

Vanguard è una società di risparmio gestito e di Asset Management fondata 40 anni fa con una missione: abbassare i costi e le complessità per gli investitori. È nata quindi per ridurre i costi degli investitori privati e istituzionali ed è diventata la seconda casa di investimenti al mondo. Questa è la prima differenza, ossia la natura e la struttura della società. La seconda differenza è che Vanguard è una società che ha una forma mutualistica in cui gli azionisti sono i fondi di investimento che sono detenuti dagli investitori negli Stati Uniti e per cui utilizziamo gli utili della nostre società per abbassare i costi investimento. Quindi ci differenziamo per la natura della struttura, per la missione che è appunto quella di abbassare i costi delle complessità e per portare efficienza nel mercato del risparmio gestito.

Quali sono le previsioni per questo autunno che riserva molte incertezze?

È un autunno dove si concentrano una serie di rischi a livello geopolitico e che arriva alla fine di un anno dove nonostante tutto i mercati azionari e obbligazionari hanno risposto in maniera molto positiva, anche grazie anche alle nuove politiche delle banche centrali. Non ci aspettiamo enormi cambiamenti, a meno che la Brexit va incontro a un’involuzione. Questo impatterebbe senza dubbio nel breve termine. Per il resto ci aspettiamo una continuità negli ultimi mesi dell’anno rispetto a quello che è stato il percorso di questi primi dieci mesi.

Quali sono i trend dell’Asset Management?

I trend dell’Asset Management stanno andando sempre più verso alcuni aspetti ben precisi, come la riduzione dei costi per l’investitore. Questo punto è stato agevolato sia dal reporting MiFID , sia dal fatto che molte società si stanno sempre più attrezzando per offrire lo stesso prodotto a dei costi più bassi. Infatti, la trasparenza e la concorrenza spingono a migliorare l’offerta e a renderla più competitiva. Ci indirizziamo anche verso una gestione di portafoglio che utilizza sempre di più prodotti passivi, come i fondi indicizzati e gli ETF, rispetto a i fondi attivi che continuano e continueranno ad avere una parte importante di portafoglio. Tuttavia essi la dovranno avere in maniera più marginale rispetto ad oggi e lo dovranno fare con dei costi più bassi. Importante è anche il rilievo digitale. Infatti, anche se finora è stato poco considerato sia dei gestori dell’Asset Management, dagli intermediari, dai consulenti e dalle banche, tuttavia diventerà sempre più importante nel prossimo futuro fino a diventare estremamente e radicalmente fondamentale nei prossimi anni anche per le nuove generazioni.

Con quali parole identificherebbe il risparmiatore italiano?

Sicuramente lo caratterizzerei come un investitore attento, accorto e forse un po’ pigro. Proprio su quest’ultimo punto ci auguriamo che l’investitore italiano inizi a scrutinare sempre di più i costi che paga per i propri investimenti, ma che al contempo continui a mantenere le caratteristiche positive di essere accorto e attento nella gestione dei propri risparmi, senza inseguire moda e trend.


Fonte: https://www.money.it/investimenti-risparmio-gestito-l-italiano-e-attento-pigro-intervista-simone-rosti-vanguard

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