Stabilizzare il portafoglio con i dividendi

Stabilizzare il portafoglio con i dividendi

Nel lungo periodo la storia insegna che indipendentemente dall’ampiezza delle oscillazioni dei prezzi, i dividendi contribuiscono notevolmente al rendimento complessivo di un’azione

In condizioni di alta volatilità come quella attuale gli investitori guardano agli asset svizzeri, caratterizzati dalla loro peculiare resilienza in scenari di mercato instabile.

Dopo la ripresa del comparto azionario che ha interessato la prima metà del 2019 gli operatori intendono focalizzarsi maggiormente sull’asset allocation implementando una rotazione dai titoli ciclici a quelli difensivi: le azioni elvetiche appaiono molto attraenti per gli investitori.

L’azionario svizzero ha sovraperformato l’indice mondiale nel 2018 e gli investitori guardano proprio a queste realtà per selezionare i titoli “difensivi”, ossia quelle società che generano elevati dividendi. Focalizzandosi su questi titoli è possibile aumentare la stabilità del proprio portafoglio.

Le fonti di reddito che generano interessi periodici come le obbligazioni hanno oramai perso attrattiva. Se si tiene conto dell’inflazione, appare evidente che per la maggior parte di questi investimenti il capitale diminuisce anziché aumentare.

Questo deciso interesse per il comparto azionario ha tuttavia messo in secondo piano un’altra fonte di rendimento legata a questi titoli: i dividendi. Nel lungo periodo i titoli che offrono un alto rendimento dovrebbero avere un ruolo centrale nella costruzione del portafoglio.

Azionario svizzero: dividendi elevati per tradizione

Uno studio realizzato dall’AGI nel 2017 mostra che i tassi di distribuzione dei dividendi elevati hanno avvantaggiato soprattutto gli investitori orientati all’azionario europeo. In passato i dividendi hanno contribuito a stabilizzare la performance generale delle azioni negli anni in cui si registravano ribassi dei corsi.

Secondo l’AGI, le imprese svizzere sono famose anche per la loro affidabilità in materia di distribuzione di dividendi, anche se, nel 2015 e 2016, hanno dovuto affrontare la problematica relativa ad una valuta svizzera forte, questione non più attuale dato che ultimamente la moneta svizzera ha perso valore.

In conclusione, considerando l’attuale contesto di mercato e le caratteristiche delle azioni svizzere potrebbe aver senso dedicare una parte del proprio portafoglio ai titoli difensivi per la protezione del patrimonio e per la creazione di valore nel lungo periodo.

Dividendi: “i nuovi tassi di interesse”

Le società con elevati rendimenti da dividendi presentano evidentemente bilanci sani e cash flow stabili e prevedibili. Infatti, solitamente un dividendo stabile o in rialzo è considerato un buon indicatore del successo operativo di un’impresa.

In generale si afferma che lo scopo primario di un’impresa è quello di creare valore, scopo che consegue quando il rendimento del capitale investito supera i costi del capitale. Se gli utili crescono, le imprese hanno a disposizione maggiore liquidità da utilizzare per il rimborso dei debiti, per nuovi investimenti o per le distribuzioni agli azionisti (sotto forma di dividendi).

Nel lungo periodo la storia insegna che indipendentemente dall’ampiezza delle oscillazioni dei prezzi, i dividendi contribuiscono notevolmente al rendimento complessivo di un’azione.


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