Fondi pensione battono TFR

Fondi pensione battono TFR

A vent’anni dalla loro introduzione i fondi pensione aperti e negoziali hanno restituito performance superiori a quelle che si sarebbero avute lasciando il TFR presso la propria azienda

Che la previdenza integrativa sia uno strumento di risparmio utile, oltre che fiscalmente vantaggioso, è cosa nota.

Quello che molti non sanno è che negli ultimi vent’anni i fondi pensione hanno battuto, in termini di guadagno, molti concorrenti, ad esempio le azioni internazionali, i titoli di Stato internazionali e la normale rivalutazione del TFR lasciato in azienda.

A dimostrazione di questa tesi, lo scorso aprile l’inserto L’Economia del Corriere della Sera ha dedicato un interessante approfondimento ai guadagni ottenuti negli ultimi vent’anni da coloro che hanno aderito alla previdenza integrativa rispetto a coloro che hanno scelto altri strumenti di risparmio e investimento offerti dal mercato. Le proiezioni evidenziano come i fondi pensione siano riusciti non solo a proteggere il risparmio dei propri aderenti, ma soprattutto a valorizzarlo.


Fonte: L’Economia – Corriere della sera – Nel confronto vengono considerati dei versamenti annui di un lavoratore dal 1998 al 2018 ipotizzando uno stipendio annuo in crescita. Il versamento del datore di lavoro e quello del lavoratore sono ipotizzati all’1,5% della retribuzione annuale. Per omogeneità nel calcolo si ipotizza che la stessa somma del TFR venga investita negli strumenti finanziari.

Nella prima colonna della tabella vengono evidenziati i risultati ottenuti da coloro che hanno lasciato il proprio TFR in azienda, per un guadagno complessivo pari a 9.244 euro. Nella seconda e terza colonna emerge come, coloro che hanno destinato i propri risparmi alla previdenza integrativa (rispettivamente nei fondi pensione aperti e in quelli chiusi di categoria) abbiano avuto i guadagni più elevati. Infine, le ultime due colonne indicano i risultati ottenuti dagli investimenti in Titoli di Stato e in azioni internazionali.

Guardando l’ultima riga della tabella, dedicata al guadagno complessivo, è evidente come il risparmio nei fondi pensione negoziali abbia battuto gli avversari. Infatti, aderendo alla previdenza integrativa, oltre al versamento del TFR e al proprio contributo, è previsto anche il versamento del datore di lavoro e, per coloro che hanno scelto delle linee dinamiche, anche degli ottimi rendimenti.

Il valore aggiunto dei vantaggi fiscali

Inoltre, parlando di previdenza integrativa è importante ricordare la deducibilità fiscale dei versamenti fino a 5.164 euro all’anno e la tassazione agevolata dei rendimenti e della prestazione finale.

Grazie alla deducibilità sarà possibile risparmiare ogni anno sulle tasse. Mentre, grazie alla tassazione agevolata, alla prestazione finale si applicherà un’aliquota massima del 15% che, dopo quindici anni di partecipazione al fondo pensione diminuirà ulteriormente dello 0,30% all’anno fino ad arrivare ad un minimo del 9%, una bella differenza rispetto alle normali aliquote IRPEF applicate sui redditi e ad altre forme di risparmio.


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