Gli alleati della previdenza integrativa: tempo, rendimenti, agevolazioni

Gli alleati della previdenza integrativa: tempo, rendimenti, agevolazioni

Prima si inizia a risparmiare nel fondo pensione più questi alleati possono accrescere la pensione integrativa.

La previdenza integrativa è uno strumento che permette di costruirsi una pensione di scorta da affiancare alla pensione pubblica e concorrono a far ottenere un buon risparmio previdenziale almeno tre “alleati”:

  • il tempo
  • i rendimenti
  • le agevolazioni

Chiunque può avvalersene, e prima si inizia a risparmiare nel fondo pensione più questi alleati possono accrescere la pensione integrativa.

La previdenza integrativa e il tempo

Primo elemento che contraddistingue la previdenza è il tempo a disposizione per risparmiare, con un orizzonte temporale di regola esteso fino al pensionamento.

Perché è un alleato per l’aderente?
Perché innanzitutto si accumulano inevitabilmente più risorse contribuendo più a lungo e gli sforzi per ottenere una “bella” pensione integrativa saranno decisamente inferiori per chi aderisce da giovane.

Altro elemento che del tempo ne fa un punto di forza è il meccanismo dell’interesse composto, ossia la metodologia di calcolo dei rendimenti dei fondi pensione. Significa che gli interessi generano essi stessi interessi e il capitale cresce negli anni in maniera esponenziale.

Inoltre, il tempo premia fiscalmente gli aderenti: a partire dal quindicesimo anno di partecipazione, vengono applicati degli sconti dello 0,30% per ogni anno di partecipazione successivo sull’aliquota del 15% applicata alla pensione integrativa in fase di erogazione. Questa scende fino ad un minimo del 9%, una bella differenza rispetto alle aliquote IRPEF (23%-43%).

La previdenza integrativa e i rendimenti

La previdenza integrativa non è solo uno strumento di risparmio previdenziale e come tale una protezione per l’aderente, ma è anche una forma di investimento perché quanto versato nel fondo pensione viene appunto investito nei mercati finanziari al fine di ottenere dei rendimenti, che quindi accrescono il capitale, oltretutto secondo il citato meccanismo dell’interesse composto.

Ci sono diversi comparti di gestione tra cui scegliere, da quella azionaria che offre nel lungo periodo performance tendenzialmente più alte ed è indicata per profili giovani, a quelle bilanciate tra azioni e obbligazioni fino ai comparti obbligazionari e a quello garantito, quest’ultimo con la garanzia di restituzione almeno del capitale.

In questo modo, visto il lungo periodo dell’investimento, non si corre il rischio di una svalutazione del capitale accumulato nel fondo pensione.

La previdenza integrativa e le agevolazioni

La previdenza ha come suo più grande alleato il regime fiscale agevolato dall’inizio alla fine dell’investimento:

  1. i contributi versati possono essere dedotti fiscalmente dal reddito dichiarato ai fini IRPEF fino a 5.164,57 euro all’anno, anche per soggetti fiscalmente a carico e consente quindi di pagare meno tasse;
  2. i rendimenti sono soggetti ad un’aliquota del 20% anziché del 26%, fermo il caso di titoli di stato per i quali resta ferma l’aliquota del 12,5%;
  3. la pensione integrativa è soggetta ad un’aliquota agevolata tra il 15% e il 9% anziché a quelle ordinarie IRPEF;
  4. parte della pensione integrativa non è tassata perché è esente la parte corrispondente ai rendimenti già tassati in accumulo e ai contributi eventualmente non dedotti (ad esempio perché oltre il limite o in regime forfettario).

La previdenza integrativa consente di risparmiare risparmiando sulle tasse, con il tempo e i rendimenti che contribuiscono ad accrescere la prestazione pensionistica su cui poter contare una volta terminata l’attività lavorativa.


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