Le tutele della previdenza integrativa
Nella costruzione della propria pensione complementare gli aderenti alla previdenza integrativa possono contare su importanti tutele per sé e per i propri cari che vanno oltre al semplice risparmio. Vediamo nel dettaglio quali sono
La previdenza integrativa è uno strumento di risparmio di lungo periodo che permette di mantenere un tenore di vita adeguato anche nel post lavoro potendo contare su una rendita che si aggiunge alla pensione pubblica.
Oltre alla rendita la previdenza complementare è estremamente flessibile, fiscalmente vantaggiosa e soprattutto, offre ai propri aderenti importanti tutele. Fra queste le principali riguardano la possibilità di richiedere il riscatto di quanto accumulato in caso di necessità, una protezione delle persone care, l’intoccabilità del capitale accumulato e, infine, la costante sorveglianza degli organi di vigilanza. Vediamo queste voci più nel dettaglio una ad una.
Possibilità di richiedere il riscatto in caso di perdita del lavoro, invalidità o prematura scomparsa
Quanto accumulato nel fondo pensione può essere riscattato in caso di bisogno, anche prima di raggiungere i requisiti previsti per l’erogazione. L’aderente, a seconda del motivo per il quale chiede il riscatto, ha la possibilità di ricevere il 50% o il 100% di quanto accumulato nel fondo.
Il riscatto del 50% di quanto accumulato nel fondo pensione può essere richiesto in caso di inoccupazione da 12 a 48 mesi o nel caso in cui l’aderente sia sottoposto a procedure di mobilità, di cassa integrazione guadagni o procedure simili. Mentre il riscatto del 100% di quanto accumulato può essere richiesto in caso di inoccupazione dell’aderente da più di 48 mesi, in caso di invalidità permanente che ha ridotto la capacità lavorativa a meno di un terzo e, infine, in caso di perdita dei requisiti partecipativi al fondo.
La protezione delle persone care offerta dalla previdenza integrativa
Il fondo pensione rappresenta una risorsa importante anche per le persone care. In caso di prematura scomparsa dell’aderente, prima dell’erogazione della prestazione finale, quanto accumulato può essere riscattato dagli eredi o eventuali beneficiari designati. Mentre nel caso di decesso dell’aderente nella fase di erogazione, se questo ha scelto una rendita reversibile, quanto accumulato continua ad essere erogato agli eredi o beneficiari.
Infine, il 75% di quanto accumulato nel fondo pensione può essere utilizzato per far fronte a spese mediche e all’acquisto o ristrutturazione della prima casa non solo dell’aderente ma anche del coniuge e dei figli. Inoltre, fino al 30% per qualsiasi esigenza.
L’intoccabilità e il limite di pignorabilità dei risparmi
Quanto versato nel fondo pensione confluisce in un patrimonio autonomo e separato rispetto a quello del gestore del fondo. Questo significa che i risparmi dell’aderente non possono essere pignorati dai creditori del gestore del fondo o dai creditori dell’aderente stesso, restando protetti anche nel caso di fallimento o di altre procedure concorsuali cui quest’ultimo venisse assoggettato.
Inoltre, anche al momento dell’erogazione, la pensione integrativa può essere pignorata esclusivamente nel limite di un quinto della parte di pensione integrativa eccedente il minimo vitale stabilito dall’INPS (pari a 679,50 euro nel 2018).
Costante controllo delle autorità di vigilanza
Visto l’importante ruolo sociale rivestito dalla previdenza integrativa, gli aderenti possono contare sulla costante vigilanza della COVIP (Commissione di Vigilanza sui fondi pensione). Inoltre, i gestori dei fondi pensione sono sottoposti, a seconda se appartengono al mondo assicurativo o a quello finanziario, alla vigilanza dell’IVASS (istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) e della CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa).
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