Quali sono le novità introdotte dalla riforma pensioni 2019?

Quali sono le novità introdotte dalla riforma pensioni 2019?

Pubblicato in gazzetta ufficiale il 29 gennaio scorso, il decreto contenente la riforma pensionistica ha introdotto delle novità per accedere alla pensione e confermato alcune misure di pensionamento anticipato.

Quali sono, quindi, i requisiti per la pensione nel 2019?

Accanto alle ordinarie vie di accesso alla pensione, cioè quella di vecchiaia e quella anticipata, con la riforma sono state introdotte la pensione quota cento e una nuova forma di riscatto agevolato della laurea e al contempo sono state prorogate l’APE sociale e l’opzione donna. Vediamo tutti i dettagli.

Pensionamento ordinario: pensione di vecchiaia e pensione anticipata

I requisiti ordinari di pensionamento sono quelli previsti per la pensione di vecchiaia e per la pensione anticipata, che prescinde dall’età anagrafica e richiede solo una determinata anzianità contributiva. Nello specifico, nel 2019 alla pensione di vecchiaia si accede al compimento di 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Per la pensione anticipata, la riforma pensionistica appena varata ha bloccato l’adeguamento dei requisiti alla speranza di vita e sono stati confermati i 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e i 42 anni e 10 mesi per gli uomini.

La pensione quota 100

Una nuova via di accesso anticipato alla pensione è la pensione quota 100, che richiede il possesso di almeno 62 anni d’età e 38 anni di contributi. Si tratta della combinazione minima richiesta nel primo triennio di sperimentazione della misura. Le finestre temporali, dalla maturazione dei requisiti, per richiedere all’INPS l’accesso alla pensione con quota cento sono di tre mesi per i lavoratori del settore privato e a partire dal 1 aprile 2019 per chi li abbia maturati entro il 31 dicembre 2018. Mentre, per i dipendenti pubblici, la finestra è pari a sei mesi, con il 1 luglio 2019 come prima data utile.

Prorogate ape sociale e opzione donna

Prorogate fino al 31 dicembre 2019 le misure introdotte negli anni precedenti dell’APE sociale, l’anticipo pensionistico a carico dello Stato per lavoratori in difficoltà e l’opzione donna che consente un pensionamento anticipato per le lavoratrici dipendenti e autonome.

I requisiti per l’APE sociale restano sempre i 63 anni d’età, 30 o 36 anni di contributi ed essere in una della quattro situazioni di bisogno previste.

Con l’opzione donna, invece, le lavoratrici che hanno raggiunto i 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2018 possono andare in pensione, integralmente sotto il regime di calcolo contributivo, all’età di 59 anni se dipendenti e 60 anni se autonome.

Riscatto di laurea agevolato

Un’altra novità della riforma pensionistica 2019 è l’introduzione di una misura agevolata di riscatto degli anni di laurea ai fini pensionistici. Il riscatto è agevolato perché ha un costo inferiore rispetto al riscatto ordinario, in quanto commisurato al livello minimo imponibile annuo previsto per artigiani e commercianti anziché al proprio reddito, che in genere è superiore. La misura vale entro il compimento dei quarantacinque anni e si possono riscattare al massimo 5 anni di laurea, da far poi valere come contributi previdenziali. La richiesta va inoltrata all’INPS e si può pianificare un pagamento dilazionato fino a 60 rate.


Condividi questo post