Italiani sempre più longevi e attivi: rapporto annuale ISTAT 2019

Italiani sempre più longevi e attivi: rapporto annuale ISTAT 2019

Il consueto rapporto annuale ISTAT analizza l’evoluzione sociale, macroeconomica e demografica del Paese e per i dati raccolti per quest’anno emerge che gli italiani sono sempre più longevi e con uno stile di vita attivo. Si tratta di un dato che da un lato è chiaramente confortante ma dall’altro deve portare a delle riflessioni e possibili risoluzioni su quelle che sono le ripercussioni economiche e sociali del fenomeno.

Altro aspetto analizzato è il grado di benessere degli italiani per la propria vita da un punto di vista familiare, territoriale e più strettamente individuale.

Le biografie si allungano sempre più e migliora lo stile di vita

Un dato che conferma un fenomeno in corso ormai da decenni è l’allungamento notevole della vita a fronte, però, di un calo delle nascite. La popolazione degli over 65 nel 2017 contava un rapporto di 165 persone su 100 giovani under 15 anni e si stima che nel 2019 arriveranno a 172,9. Con questi numeri, l’Italia infatti è seconda solo al Giappone in fatto di longevità. Un altro record, che condivide con la Francia riguarda inoltre la popolazione degli ultracentenari.

La biografia delle persone si allunga sempre più dopo i 65 anni: si stima che le donne possano contare su altri 22,4 anni e gli uomini su 19,3 anni.

Quasi metà degli anni guadagnati in longevità, inoltre, si prospettano anche vissuti in piena attività e senza limitazioni, precisamente 10 anni per gli uomini e poco meno per le donne.

Queste stime sono confermate dai dati emersi negli ultimi dieci anni, tra il 2008 e il 2018, con una popolazione over 65 sempre più dedita ad attività sportive, culturali e sociali. Inoltre, risulta che almeno il 12% delle persone tra i 65 e i 74 anni ha effettuato almeno un’attività di formazione nei 12 mesi precedenti alla raccolta dei dati.

Quanto sono soddisfatti gli italiani della propria vita?

Un approfondimento molto interessante del rapporto illustra quelli che sono i risultati emersi rispetto al grado di soddisfazione degli italiani per la propria vita. Dislocati tra 650 comuni da nord a sud, sono stati intervistati 26.500 individui tra i 25 e 64 anni e 13.200 famiglie.

E’ emerso che i più soddisfatti in generale sono i cittadini del Nord, a seguire gli abitanti nei comuni del Centro e Sud d’Italia. Nelle tre zone di distinguono anche i fattori che più incidono sul grado di benessere, come la qualità dell’ambiente al Nord, il livello d’istruzione al Centro e la sicurezza al Sud. In comune, invece, fattori come avere un’occupazione ed essere in buona salute.

Riflessioni e soluzioni per una popolazione sempre più “anziana”

Se le prospettive sono di 20 anni di vita media post pensionamento, è opportuno essere preparati da almeno due punti di vista: avere risorse economiche sufficienti a disposizione per un buon tenore di vita e per far fronte ad eventuali diminuzioni dell’autosufficienza legati all’età.

Se l’entrata economica è la sola pensione pubblica, difficilmente sarà sufficiente per entrambi i bisogni. Da questo punto di vista, la soluzione ideale di risparmio è sottoscrivere per tempo un fondo pensione, al quale si può associare anche una copertura assicurativa accessoria che protegge dal rischio della non autosufficienza, nota come LTC (Long Term Care).

In questo modo si può contare su una pensione integrativa da affiancare alla pensione pubblica e una rendita LTC nel caso di bisogno.


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