Posso stimare quanto prenderò di pensione integrativa?
Per stimare il risultato finale della pensione integrativa attesa ci sono due modalità: standardizzata e personalizzata. Vediamo un caso pratico
È possibile conoscere a priori il risultato finale stimando l’ammontare della pensione integrativa attesa?
La pensione integrativa viene costruita da sé nel corso del proprio piano di accumulo nel fondo pensione. Si decide quanto versare, con quale frequenza e la linea di investimento.
La risposta alla domanda è quindi sì e in due modalità: standardizzata e personalizzata.
La stima della pensione integrativa standardizzata
Prima di aderire ad un fondo pensione viene consegnato un documento informativo chiamato “La mia pensione complementare versione standardizzata”. Questo serve per orientare le proprie scelte (contribuzione, linea di investimento) grazie e delle proiezioni del risparmio standard basate su figure tipo di aderenti. Ciascuna è differenziata per età, orizzonte temporale a disposizione fino al pensionamento, versamenti e linee di investimento.
In particolare, si tratta di aderenti ipotetici inseriti in tre fasce di età, 30, 40 e 50 anni che risparmiano fino al pensionamento nel regime pubblico di appartenenza, fissato all’età di 67 anni e che ottengono diversi risultati a seconda dell’entità del versamento (1.500 euro, 2.500 euro e 5.000 euro) e del tasso di rendimento che ottengono nel comparto di investimento (4% per un comparto azionario e 2% per un comparto obbligazionario). Incidono inoltre i costi applicati da ciascun fondo, il tasso di inflazione (2%) e il tasso di crescita annuo della contribuzione (1%).
Il documento informativo, quindi, tenendo conto di queste variabili offre una simulazione dell’evoluzione della posizione individuale e la conseguente pensione integrativa per ciascuna figura-tipo e combinazione di investimento.
La stima della pensione integrativa personalizzata
Una stima più precisa della pensione integrativa è quella personalizzata perché tiene conto del proprio profilo, sia personale che “da risparmiatore”. Attraverso appositi motori di calcolo, inserendo i propri dati relativi all’età anagrafica, al reddito e alla professione, all’età di pensionamento stimata e a quanto si intende versare nel fondo pensione è possibile calcolare più da vicino quello che potrebbe essere il risultato finale del proprio investimento.
Anche in questo caso si ipotizzano rendimenti del 4% per un comparto azionario e del 2% per un comparto obbligazionario. Oltre all’ammontare della rendita pensionistica, viene stimato l’ammontare del capitale accumulato e il risparmio fiscale annuo che si ottiene grazie alla deducibilità dei contributi versati dal reddito IRPEF.
La pensione integrativa stimata: il caso di Giulia
Stimare l’ammontare della pensione integrativa attesa è utile per orientare le proprie scelte e investire al meglio nel fondo pensione. Un caso concreto può chiarire le idee.
Giulia è una impiegata di 35 anni, con un reddito lordo di 27.000 euro e con un’anzianità contributiva di circa 10 anni. Vista la sua situazione lavorativa, si stima un pensionamento all’età di 66 e 7 mesi con una pensione pubblica che coprirà il 60% del suo ultimo reddito. Con la pensione integrativa, quindi, Giulia vuole integrare questo gap previdenziale aderendo a un fondo pensione. Vista la sua giovane età e l’orizzonte temporale a disposizione fino al pensionamento è certa di optare per un comparto azionario. Resta da decidere quanto versare e con che frequenza, tenendo conto delle sue esigenze.
Utilizzando il motore di calcolo stima quanto otterrebbe aderendo da oggi al una linea azionaria di un fondo pensione e versando 100 euro mensili e il suo TFR. La pensione integrativa stimata ammonta a 6.823 euro annui, quindi, ogni mese un’entrata da affiancare alla pensione pubblica di 568 euro. Scopre inoltre che il capitale accumulato ammonterebbe a 157.876 euro, dato dalla somma dei contributi versati, del TFR e dei rendimenti stimati.
Infine, sa che ogni anno risparmia fiscalmente 342 euro grazie alla deducibilità dal reddito IRPEF di 27.000 euro.
Grazie a questa stima rafforza ulteriormente la sua decisione di investire in fondo pensione e comprende che le scelte di investimento ipotizzate restituiscono tendenzialmente dei risultati più che soddisfacenti a tutela del suo tenore di vita futuro.
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