Gestione attiva o passiva? Questo strumento fa entrambe

Gestione attiva o passiva? Questo strumento fa entrambe

L’innovazione finanziaria sposa le grandi opportunità d’investimento della nuova Via della seta e da questa unione nasce il primo Certificate d’investimento a gestione attiva negoziabile sul segmento SeDeX di Borsa Italiana

Finalmente disponibile per la clientela italiana grazie a Vontobel da lunedì 24 giugno, Strategic Certificate Belt & Road è pronto a cogliere le opportunità d’investimento derivanti dalla più grande infrastruttura che la storia abbia mai conosciuto: la “Belt and Road Initiative” (BRI), o Via della seta, verso cui la Cina sta indirizzando investimenti fra i 1.000 e gli 8.000 miliardi di dollari per un progetto che in totale coinvolgerà più di 100 paesi che insieme rappresentano il 40% del PIL globale e il 65% della popolazione mondiale.

Certificati e gestione attiva: binomio possibile con Vontobel

L’infrastruttura più visionaria di sempre è in fase di avvio e l’emittente svizzero ha creato il primo Certificato d’investimento Strategico a gestione attiva che permette di investire nell’intero progetto.

Grazie all’innovativo Strategic Certificate Belt & Road di Vontobel gli investitori possono puntare su uno dei megatrend d’investimento più promettenti del futuro prendendo posizione su azioni altrimenti inaccessibili ai clienti retail.

Strategic Certificate Belt & Road di Vontobel

Pensato per soddisfare tutti i tipi di clientela, da quella istituzionale a quella privata, lo Strategic Certificate Belt & Road di Vontobel funziona in modo del tutto simile a quello di un Tracker Certificate. Infatti, consiste in un certificato che replica linearmente l’andamento di un sottostante tematico e/o settoriale, in questo caso il Vontobel Belt and Road Index.

Leggi anche Tracker Certificate: cosa sono, come funzionano e caratteristiche.

L’unica differenza fra lo Strategic Certificate ed un tradizionale Tracker consiste nella composizione dell’indice, scelta in maniera discrezionale, dopo aver applicato una serie di requisiti qualitativi e quantitativi, da un team di specialisti della China Construction Bank International Asset Management.

Il sottostante: Vontobel Belt and Road Index, caratteristiche e funzionamento

Nato grazie alla collaborazione fra Vontobel e China Construction Bank, il Vontobel Belt and Road Index è un basket di 25 titoli di azioni di classe A cinesi negoziate nella valuta cinese Yuan/Renminbi sulla borsa di Shanghai o di Shenzhen.

La partnership di Vontobel con CCB/CCBIAM consente agli investitori di beneficiare delle competenze e dell’esperienza delle due: Vontobel, in qualità di emittente del prodotto e Calculation Agent, calcola le performance dell’indice, mentre China Construction Bank, in qualità di Index sponsor, è responsabile della strategia d’investimento e della selezione delle azioni dell’indice sottostante il Certificate.

L’indice riflette l’andamento dei prezzi delle aziende che traggono profitto in misura considerevole dalla BRI. Le sue componenti sono selezionate da CCBIAM utilizzando un processo in parte sistematico e in parte discrezionale basato su un approccio tridimensionale top-down (paese/settore/società). Tenendo conto di variabili sia qualitative che quantitative, come mostrato dal grafico, CCBIAM ha scelto otto paesi BRI per costituire l’universo azionario:

  • Cina
  • India
  • Corea
  • Sud Africa
  • Singapore
  • Malesia
  • Tailandia
  • Indonesia

CCBIAM completa il processo decidendo a propria discrezione cinque azioni per ogni settore, basando le proprie scelte sulle proprie competenze finanziarie, capacità di ricerca, know-how ed esperienza di mercato.

Lo Strategic Certificate di Vontobel in investe in azioni cinesi di diverse classi, da quelle scambiate sulla piazza finanziaria di Hong Kong (classe H), a quelle della Cina continentale scambiate in valuta estera a Shenzhen e Shanghai (classe A) fino a quelle domestiche scambiare in valuta locale (classe B), ossia il renmimbi, consentendo un’esposizione anche verso quelle azioni quotate in Cina ma non disponibili agli investitori non qualificati via Hong Kong Stock Connect

Nel dettaglio, la composizione iniziale dell’indice BRI è così ripartita fra queste classi di azioni:

  • Classe H: China Mobile, Tencent Holding, CK Hutchison Holdings, Swire Pacific, CLP Holdings.
  • Classe A: Anhui Conch Cement Company (Shanghai), China State Construction Engineering (Shanghai), China Railway Rolling Corporation (Shanghai), Hangzhou Hikvision Digital Technology (Shenzhen), BOE Technology Group (Shenzhen), China Yangtze Power (Shanghai), GD Power Development (Shanghai).

La composizione iniziale dell’indice sottostante non prevede azioni cinesi di Classe B; tutte le azioni sono pesate al 4%, più la componente di liquidità (cash) pari inizialmente al 5% del portafoglio.


Fonte: Vontobel

L’indice è perfettamente bilanciato a livello settoriale. La composizione infatti viene divisa in maniera equilibrata (20% cadauno) in 5 settori (grafico a torta di destra). A livello valutario vediamo un’inziale preponderanza delle azioni in valuta cinese (CNY) e dollaro di Hong Kong (HKD), mentre è evidentemente più ridotta l’esposizione verso valute esotico/emergenti come la rupia indiana o il rand sudafricano.

Analisi dei sottostanti

China Mobile. Con una capitalizzazione di HKD 1.456 miliardi China Mobile è un leader dei servizi di telecomunicazione, opera principalmente ad Hong Kong. Il gruppo ha chiuso l’esercizio 2018 con un fatturato di 736,8 miliardi e la proiezione del rapporto P/E per i prossimi 12 mesi arriva a 10,8x. Gli analisti finanziari che coprono il titolo sono ottimisti: ben 15 hanno un giudizio positivo sul titolo (Buy, Overweight); il prezzo obiettivo medio calcolato da Bloomberg è pari a HKD 85,99.

Sul grafico del titolo si sono sovrapposte diverse indicazioni rialziste nelle ultime due settimane. La reazione dei prezzi China Mobile dai minimi del 17 giugno mostra evidenti spinte rialziste in via di rafforzamento, corroborate successivamente dal ritorno sopra quota 70. Le pressioni dei venditori che si stanno palesando a ridosso della media mobile a 50 periodi (transitante a 72 HKD) potrebbe favorire un assestamento del prezzo ed aprire l’opportunità di riposizionarsi agli investitori rimasti fuori dal primo allungo di fine giugno.

Tencent. Fra le altre azioni component l’indice BRI sottostante al Certificate troviamo Tencent. Anche quest’azione in queste sedute si trova a fare i conti con una zona di prezzo nevralgica dove transita la MM a 50 periodi, questa settimana a 356,57 HKD. In questo caso il rimbalzo dai minimi di maggio si trova ad uno stadio più maturo.


Fonte: Bloomberg

Samsung Electronics. Non solo leader assoluto nel campo degli smartphone. Samsung produce ogni tipo di prodotto industriale in campo tech, dalle smart Tv ai condizionatori climatici fino anche a servizi internet per le telecomunicazioni. Solo nel 2018 l’azienda ha prodotto qualcosa come 52,38 trilion di ricavi, numeri da capogiro che hanno convinto praticamente la totalità degli analisti a posizionarsi su un giudizio positivo sull’azienda (praticamente nessun giudizio sell). Quest’anno l’asticella si è alzata ancor di più: gli esperti censiti da Bloomberg vedono il giro d’affari di Samsung salire a 54,6 trilion.


Fonte: Bloomberg

Anche dal punto di vista dell’analisi tecnica il titolo è atteso ad un test importante, ad un passo dalla forte resistenza che separa i prezzi attuali dai massimi dell’anno. Una fase di accumulazione sotto questi livelli creerebbe le condizioni per ulteriori posizionamenti, con strategie di tipo breakout che favorirebbero il mantenimento di questo titolo nel portafoglio del certificato.

Risultati del backtesting sulla strategia dello Strategic Certificate


Elaborazione su dati Bloomberg

Per condurre il backtesting dell’indice abbiamo riprodotto la strategia attiva di China Construction Bank dal 2011, normalizzando base 100 l’indice con il benchmark di riferimento (MSCI Emerging Market Index).

I risultati hanno evidenziato che in fase di backtesting, il Vontobel Belt and Road Index, testato da novembre 2011 a maggio 2019, dimostra una outperformance di oltre 200 punti percentuali rispetto al benchmark.


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