Welfare famigliare: l’importanza di pianificare il futuro finanziario dei propri figli

Welfare famigliare: l'importanza di pianificare il futuro finanziario dei propri figli

Da un punto di vista finanziario le famiglie italiane sono sempre più dipendenti dalla precedente generazione. Il gruppo assicurativo Assimoco ha confezionato due soluzioni assicurative pensate come piani di accumulo familiare ad hoc per sopperire al bisogno di welfare già dai primi anni di vita dell’infante

Il 36,5% delle famiglie italiane riceve aiuti in denaro dai propri genitori o suoceri, tanto che negli ultimi 12 mesi sono stati trasferiti quasi 11 miliardi di euro da una generazione alla successiva. Ecco perché in una società che pone la solidarietà e la collaborazione fra famigliari al centro dei propri valori è sempre più centrale il rapporto umano che lega le famiglie nel sostegno finanziario fra generazioni.

È quanto emerge dal quinto rapporto del gruppo assicurativo Assimoco (Assicurazioni Movimento Cooperativo) sul Neo-welfare in Italia dal titolo “Un Neo-welfare per la Famiglia Cooperare per il rafforzamento dell’infanzia e dei servizi per la famiglia”. Lo studio, nato dalla collaborazione fra Assimoco ed Ermeneia, Studi e Strategie di Sistema, è stato presentato questa settimana a Milano ed ha messo in risalto le qualità della società “famigliocentrica” italiana, dove le famiglie, complici i strascichi della crisi finanziaria e un trend demografico non favorevole, sono sempre più dipendenti dalle generazioni che le hanno precedute.

Il costo di allevare un bambino: famiglie sempre meno indipendenti

In Italia il costo per allevare e mantenere un figlio fino a 18 anni è stimato essere pari a 180 mila euro, con valori simili tra i Paesi europei, ma le famiglie italiane spendono di più se si considera la prolungata permanenza dei giovani dai genitori.

Ecco perché, secondo i ricercatori di Ermeneia che hanno sviluppato lo studio, circa il 70,1% delle coppie che hanno bambini in età prescolare si appoggia ai nonni per la gestione quotidiana dei figli e il 36,5 % delle famiglie riceve aiuti in denaro da genitori o suoceri: negli ultimi 12 mesi sono stati ricevuti quasi 11 miliardi di euro. Gli aiuti forniti specificamente dai nonni ai nipoti di 0-5 anni ammontano a 2,7 miliardi di euro.

La non autosufficienza dei nuovi nuclei famigliari nell’allevare un bambino ha chiaramente ricadute negative anche sui primi anni di vita dell’infante. Dall’indagine è emerso anche che solamente il 12,6% dei bambini di 0-3 anni frequenta l’asilo nido, e che solamente il 55,7% dei Comuni offre i servizi per la prima infanzia, mentre l’incidenza della relativa spesa pubblica sul Prodotto interno lordo per l’intera fascia 0-5 anni è pari allo 0,5% contro lo 0,8% dei Paesi Eu 22 (in Germania è pari allo 0,9%, in Francia e Spagna è pari allo 0,8%).

Ai costi diretti va poi aggiunto il costo indiretto, che si riflette principalmente nell’impatto sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro: anche qui l’Italia si distingue, con il resto del sud Europa, per i bassi livelli di occupazione materna. Le misure per ridurre i costi diretti e indiretti della gestione dei figli sono costituite principalmente da congedi di maternità e parentali, servizi per l’infanzia e politiche di sostegno al reddito.

Demografia e crisi finanziaria

Non è un caso che il ruolo dei nonni e dei parenti, definito con il termine di “alloparentalità”, sia sempre più fondamentale, in termini di aiuti economici come abbiamo visto, ma anche in termini di aiuto nelle attività quotidiane.

Se si sceglie il tema dell’accompagnamento all’asilo nido e alla scuola materna come pure ad altre attività educativo-formative; nuoto, attività sportive, lettura, scrittura, musica, espressione artistica, danza, yoga, solo per citare qualche esempio, risulta immediatamente evidente che il ruolo del nonno si colloca sempre al terzo posto dopo quello della madre, al primo posto, seguito da quello del padre, secondo posto”, ha sottolineato Nadio Delai, presidente di Ermeneia, Studi e Strategie di Sistema.

Tra le prime 6 preoccupazioni evidenziate dai genitori per i bambini in età da asilo nido sono collocate ai primi due posti quelle relative alla salute e a una sana ed equilibrata alimentazione, ma vengono posizionate immediatamente a ridosso, per i bambini in età da scuola materna, in seconda e terza posizione, le preoccupazioni legate a una buona socializzazione e allo sviluppo dell’apprendimento, a cui si aggiunge in quinta posizione quella relativa all’acquisizione di un rapporto equilibrato con gli altri bambini: dunque l’empowerment dei figli assume le caratteristiche di un pacchetto di testa che intreccia quasi alla pari salute, alimentazione e apprendimento e socializzazione

Interessante il dato che riguarda i livelli di fecondità media degli Stati europei e le metropoli. Come ha spiegato Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia presso la Facoltà di economia dell’Università Cattolica di Milano, che ha curato il capitolo Politiche e servizi per la famiglia e per l’infanzia in Europa: “La Francia è l’esempio di un Paese che ha mantenuto nel tempo elevati livelli di fecondità, mentre la Germania si distingue per una forte ripresa delle nascite negli ultimi anni. È però interessante notare che Parigi e Berlino presentano un numero medio di figli più basso rispetto ai rispettivi paesi, mentre Madrid e Milano si mantengono al di sopra della propria media nazionale. Tra le grandi città considerate, Roma risulta quella con dinamiche recenti più negative, con un percorso opposto a quello positivo di Berlino. A incidere, oltre alle politiche nazionali, le iniziative messe in atto dai singoli comuni. Misure importanti attuate a livello locale sono quelle rivolte, in sinergia tra pubblico e privato, a migliorare la conciliazione fra tempi di lavoro e tempi per la famiglia, ancor più importante nelle grandi città, dove la percentuale di donne che lavorano tende a essere maggiore che altrove”.

Le soluzioni di Assimoco per l’infante da 0-5 anni

Parlare di Neo-welfare non può prescindere dall’osservazione, dall’analisi e dallo studio di ciò che accade nella fase da 0 a 5 anni dell’infante e delle azioni e strategie che genitori, parenti, Istituzioni, imprese e Stato possono mettere in atto per garantire le migliori condizioni e le migliori opportunità di crescita e sviluppo dei bambini

Così Ruggero Frecchiami, direttore generale del gruppo Assimoco, ha annunciato che la Compagnia, mettendo a frutto dati, analisi e studio dei bisogni delle famiglie, ha realizzato, prima in Italia, due soluzioni innovative proprio per garantire ai figli una maggiore tutela tenuto conto delle fragilità economica e sociale della famiglia di oggi.

  • Sogni Sicuri
  • Mamma Mia

La prima soluzione, che sarà lanciata il 31 maggio, è un piano di accumulo del capitale messo a punto con un team di lavoro formato da esperti di Assimoco e da giuristi, tra i quali avvocati esperti di diritto di famiglia e notai. Sogni sicuri è un fondo famigliare finalizzato che si prefigge di supportare l’infante agevolando un accesso alla vita adulta in maniera garantita.

Parlando della genesi del nostro piano di accumulo capitale, va detto che la famiglia e il suo ciclo di vita ci pongono di fronte alla responsabilità di fornire risposte concrete alle diverse esigenze che, nella vita stessa della famiglia, si possono manifestare. Le polizze assicurative possono essere un valido strumento per la soluzione alle problematiche familiari e al welfare privato. Gli obiettivi prioritari per le famiglie con figli riguardano il mantenimento della prole e la necessità di garantire loro gli studi e un aiuto per l’entrata nel mondo del lavoro o l’avvio di un’attività professionale”, ha chiosato Frecchiami nel corso della conferenza stampa tenuta a Milano.

La seconda soluzione, invece, si prefigge di supportare la famiglia italiana nel difficile compito di conciliare attività lavorativa e gestione della famiglia, fornendo assistenza nei momenti di emergenza e consulenza su argomenti di specifico interesse. Mamma Mia sarà lanciato il 31 maggio, come Sogni Sicuri, ed è destinato alla famiglia con figli minori.


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